Sarò stato evidentemente distratto

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scotto

Ma non vedo cortei o manifestazioni di piazza a favore di un nuovo Governo a guida Draghi.
Eppure questo sembra il clima che si respira nel paese, se mi limito alla lettura dei principali quotidiani.
Sono settimane che vengono annunciate urbi et orbi svolte radicali, rovesciamenti di schieramento, inediti afflati unitari in Parlamento tra destra e sinistra, grillini e centristi di ogni risma.
Retroscena, interviste, paginate e paginate di editoriali.
Evidentemente questo esecutivo deve stare cordialmente sulle scatole a chi detesta l’idea che a gestire le risorse del Recovery Fund sia qualcuno di diverso da chi non dipende direttamente dai loro interessi.
Perché i padroni del vapore – molto spesso anche editori – hanno in testa sempre la solita solfa: azzerare il contratto collettivo nazionale, sgravi fiscali senza alcun vincolo, privatizzazioni striscianti nei settori strategici senza ovviamente metterci un euro.
Se ne facciano una ragione.
L’ipotesi Draghi non c’è.
Innanzitutto perché l’interessato non è disponibile.
Se salta Giuseppe Conte c’è solo la destra.
Quella dura, quella sovranista e protezionista, quella che ha fallito nel mondo nella lotta al Covid-19 e non disdegna di civettare con i No Mask.
Il resto è puro intrattenimento utile a riempire la noia mortale del te’ delle 17.
Consiglierei a questo punto di passare a qualcosa di più forte.

Arturo Scotto