Sarri: “Testa al Bayer, non all’Inter”

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“Se uno ha le idee chiare sul Bayer Leverkusen non puo’ pensare all’Inter”. Il messaggio in apertura di conferenza stampa da parte di Maurizio Sarri e’ piuttosto eloquente.

Domani la Juventus scende in campo all’Allianz Stadium contro il Bayer Leverkusen per la seconda giornata di Champions e il big match contro i nerazzurri di domenica passa decisamente in secondo piano al momento. “Abbiamo una partita difficile contro una squadra forte, a un punto dal Bayern, e’ la squadra che in Bundesliga ha piu’ possesso palla, ha i valori fisici piu’ alti e in Bundesliga i valori medi sono alti – ha proseguito –

Fisicamente per noi sara’ una partita di grande impegno, e’ una squadra che mi ha sorpreso per facilita’ di palleggio. La partita ha un livello di difficolta’ talmente elevato che pensare oltre sarebbe un errore clamoroso”. Sarri ha detto di voler vedere il gruppo focalizzato solo sul Bayer Leverkusen e sulla condizione della squadra ha aggiunto: “Spero che il nostro punto di maturazione sia basso perche’ vuol dire che avremo un grosso margine di miglioramento – ha spiegato l’allenatore juventino -. La Champions? Dovremo andare in campo con l’obiettivo massimo sapendo che l’obiettivo massimo puo’ coinvolgere 10-11 squadre”.

“E’ una competizione in cui gli episodi possono diventare fondamentali. Non mi porrei obiettivi in questo momento se non di passare il turno. E’ chiaro che il nostro obiettivo e’ di andare fino alla fine”. La Champions resta in casa Juve una competizione stregata e che fa salire il livello di tensione: “”Per uno che fa l’allenatore o il calciatore la Champions e’ il top – ha risposto il tecnico nato a Napoli -.

Bisognerebbe anche essere in grado di andare a divertirsi in Champions. Ci deve essere anche un senso di soddisfazione e allegria. Non vorrei prevalesse un senso di pesantezza. Sappiamo che in questo momento storico e’ difficilissimo che una squadra italiana sia favorita in Champions. Vediamo di alleggerire un po’ la squadra”.

Sarri ha individuato in cosa deve migliorare la Juventus: “A Brescia secondo me abbiamo fatto meglio rispetto alla gara con la Spal. Al di la’ delle partite, quello che mi lascia contento e sereno e’ che vedo un grande livello di applicazione negli allenamenti e piano piano saremo destinati a migliorare. E’ cresciuta la qualita’ di palleggio e adesso dobbiamo essere in grado di velocizzare.

Dobbiamo pensare alla concretezza offensiva perche’ nelle ultime due partite abbiamo avuto 21 palle gol ma ne abbiamo trasformate solo 4. Una percentuale troppo bassa ed e’ un qualcosa su cui si piu’ lavorare”.

Nel complesso e’ una Juve che sta bene: “Nelle ultime tre partite abbiamo avuto un netto miglioramento sotto tutti i punti di vista. Confrontare i dati fisici da una partita all’altra e’ difficile, ci sono una serie di variabili che condizionano. Abbiamo valori buoni in assoluto. La condizione fisica e’ in stretta dipendenza alla condizione mentale”.

In una squadra in cui Ramsey ha stupito lo stesso Sarri per l’inserimento veloce, potrebbe essere ancora il gallese a giocare dal primo minuto a ridosso delle due punte. Dunque non percorribile la strada del tridente Dybala-Higuain-Ronaldo, per lo meno dall’inizio: “Ipotesi bellissima ma per uno che deve dare equilibrio alla squadra e’ un’ipotesi da prendere in considerazione in spezzoni di partita”.

In conferenza stampa era presente anche Miralem Pjanic che proprio con Sarri ha cambiato modo di giocare: “E’ una cosa che il mister mi ha richiesto appena arrivato. Tocco sempre piu’ palloni e piu’ passano i giorni piu’ capiamo cosa vuole il mister. E’ stato un cambiamento grande e non poteva essere tutto perfetto dopo appena un mese. C’e’ da migliorare e credo che piu’ andremo avanti e piu’ la squadra sara’ forte, e il gioco che ci chiede il mister si vedra’ ancora di piu'”.

“Io provo a dare il meglio, poi se tocco 150 palloni bene altrimenti se la squadra gioca bene saro’ comunque contento”. Ora il bosniaco verticalizza molto di piu’ rispetto al passato: “Prima con Allegri c’era un modo di giocare diverso. Lui chiedeva di cercare gli esterni alti. Ora cerco le verticalizzazioni perche’ ho tanti giocatori che si muovono davanti a me e si muovono tra le linee. Sono cose che mi chiede il mister”.

Un modo di giocare che potrebbe far entrare Pjanic nel gotha dei centrocampisti piu’ forti al mondo: “E’ un mio obiettivo. Sono in un club che pretende di essere tra i migliori al mondo e io voglio essere tra i migliori al mondo. La mia storia e’ step by step, io ho sempre voluto crescere e oggi mi sento un giocatore importante ma non sono io che mi devo giudicare. Ho compagni che mi fanno essere ancora meglio, forte.

Vincere aiuta a farti diventare anche piu’ grande come calciatore”. In una Juve dall’eta’ media alta, Pjanic si sente decisamente a suo agio: “Tutti i giocatori che sono nella Juve sono qui per raggiungere i massimi obiettivi. Penso che abbiamo un gruppo esperto, con gente che ha vinto tutto e in certe partite ti aiuta. Abbiamo una buona media di eta’ e il gruppo ha una certa fame per andare in fondo a tutte le competizioni e a vincerle”.