La resa dei 5 Stelle sulla giustizia si arricchisce di perle meravigliose
Alcune ricostruzioni assai bene informate dipingono un quadro che sa di leggenda.
Diciamo che è tutto inventato. O forse no. Decidete voi. Io ve le racconto.
Ieri pomeriggio i ministri M5S dicono a tutti che voteranno “no” all’obbrobrio Cartabia-San Draghi. Poi vanno da San Draghi e gli dicono: “Noi ci asteniamo” (che è già un passo indietro rispetto al no di qualche ore prima).
San Draghi, a quel punto, gli fa capire che gliela farà pagare. I 5 Stelle potrebbero rilanciare, perché hanno la maggioranza a Camera e Senato, ma si cagano addosso (ops) un’altra volta. Coraggiosi come i lemuri morti.
A quel punto interviene lo PsicoBeppe. Grillo, che dalla caduta del Conte 2 sembra Renzi, non è ancora soddisfatto di avere definito grillini Draghi e Cingolani (e ancora è a piede libero!). Non è ancora soddisfatto di avere prima voluto e poi ucciso Conte (e ancora è a piede libero!). No: vuole fare un’altra cazz@ta. E la fa!
Dall’alto di questa fava (ops), prima parla con San Draghi e poi intima ai ministri M5S di votare “sì” come vuole San Draghi. E loro, obbedienti al dominus diversamente lucido, obbediscono.
Siamo di fronte a un suicidio al rallentatore leg-gen-da-rio. È davvero tutto meraviglioso. Ricoveratelo. Ricoverateli.
Condoglianze.
(Certo, resta a margine una domanda. O lo PsicoBeppe ha perso ogni lucidità immaginabile, e lì c’è poco da fare. Oppure qualcuno gli ha promesso qualcosa, ma non voglio neanche pensarlo, perché Grillo è uomo onesto).