Scoccimarro, FVGreen è pietra miliare transizione ecologica

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La legge FVGreen segna una pietra miliare nella pianificazione della transizione ecologica del Friuli Venezia Giulia delineata come un processo strutturale multilivello, trasversale e partecipato che ha l’obiettivo di conseguire la neutralità climatica nel 2045, con cinque anni di anticipo sul ruolino di marcia europeo”.
È la sintesi dell’assessore regionale allo Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro all’approvazione della legge nell’aula del Consiglio regionale

Scoccimarro ha indicato gli strumenti perno della riforma “che intende fare del Friuli Venezia Giulia una regione benchmark, di avanguardia e di riferimento per un’ampia area geografica: si tratta della Strategia regionale per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e del Piano regionale per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, che si iscrivono nel contesto normativo nazionale e internazionale già esistente con un approccio di ampio respiro – ha rilevato l’assessore – ma al tempo stesso concreto e non ideologico, il che significa compatibile con la sostenibilità sociale ed economica”

Scoccimarro ha indicato cinque aspetti qualificanti di FVGreen: in primo luogo il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali del territorio a partire dai Comuni, che la Regione intende valorizzare fornendo supporto tecnico, formativo e informatico nel percorso di adesione all’iniziativa comunitaria “Patto dei sindaci per il clima e l’energia” e, quindi, nella stesura e nell’attuazione dei Piani di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc).
Secondo aspetto saliente è il Piano di azione regionale per il Green Public Procurement (Pargpp), “quale strumento di politica ambientale – ha spiegato Scoccimarro – per l’integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi da parte della Regione, in base ai quali, le pubbliche amministrazioni applicano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto e del ciclo di vita dei beni”

Terzo chiave della norma è data dagli incentivi per la transizione ecologica. “Si tratta di uno strumento importante – così l’assessore – che la Regione può attivare per promuovere l’attuazione della transizione ecologica, principalmente, finalizzando le linee contributive esistenti e future destinate alla realizzazione delle attività e degli interventi nei settori strategici interessati dalle misure di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici”.
Quarto punto evidenziato dall’assessore è il rilievo del monitoraggio. “Una legge funziona – ha osservato l’assessore – se le sue previsioni sono efficaci, ma anche se la sua applicazione è corretta e riscontrabile.

Da qui l’importanza di applicare indicatori di processo e di risultato validati che consentono di verificare costantemente, lo stato di attuazione e l’efficacia delle strategie e misurando il livello di raggiungimento degli obiettivi e i risultati conseguiti”. Quinto aspetto evidenziato da Scoccimarro è quello che ha definito “il pilastro dell’informazione, che è decisivo in un percorso di crescita partecipato anziché calato dall’alto e che richiede l’implementazione dei sistemi informativi regionali a supporto delle attività di pianificazione e di programmazione di competenza regionale e delle amministrazioni.

Un intero capitolo della legge è dedicato alla previsione di campagne di informazione, di strumenti di formazione e azioni di comunicazione, nella convinzione che si tratti di modalità fondamentali di attuazione delle politiche in materia di sviluppo sostenibile e di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici. Se la cultura della transizione ecologica – ha concluso l’assessore – è un processo di edificazione articolato, complesso e di enorme importanza, oggi è fondamentale investire sull’educazione dei nostri ragazzi, i cittadini e i protagonisti di domani. È una missione che la Regione promuove, ma che richiede il coinvolgimento e il contributo di tutte le parti vive della nostra società”.