Scoppia bancarellopoli. Commercio sotto racket: venti indagati

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Dal centro storico della Capitale fino alle principali vie dello shopping. Augusto Proietti avrebbe cercato di imporre il suo potere ai venditori ambulanti. Ne è convinto il sostituto procuratore Alberto Galanti che ha iscritto 20 persone sul registro degli indagati. Secondo le accuse, le persone finite nel mirino della magistratura avrebbero imposto il loro volere a commercianti minacciandoli con un sistema che sarebbe catalogabile alla voce «metodo mafioso». Un’aggravante grave che va a sommarsi ai numerosi reati contestati agli indagati: dall’estorsione alla concorrenza sleale fino all’associazione a delinquere. Gli inquirenti ritengono infatti che alcune delle persone coinvolte nella maxi inchiesta si siano associate per commettere i reati con cui avrebbero cercato di dettare legge tra le vie della Capitale.

Avrebbero spadroneggiato rendendo la vita difficile agli ambulanti che lavorano nel centro storico, ma anche alla Balduina, in piazza Vittorio Emanuele, a Prati, più precisamente in via Cola di Rienzo, dove centinaia di persone quotidianamente passeggiano con l’obiettivo di fare acquisti. È un mondo intorno al quale gira molto denaro, quello dei venditori ambulanti. E Augusto Proietti sarebbe uno dei principali protagonisti.