Scusate se non siamo affogati

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Scusate se vi abbiamo rubato il lavoro spaccandoci la schiena nei campi.
Scusate per l’occupazione delle baracche stellate, dove veniamo sfruttati a 20 euro per 12 ore di lavoro nei poderi.
Scusate per l’arroganza con lo smartphone che è l’unico mezzo che ci avvicina ai nostri affetti che abbiamo dovuto lasciare.
Scusate per aver rubato il futuro ai vostri figli. Scusate per aver rubato le donne.
Scusate se la nostra puzza vi disturba.
Scusate per la nostra fragilità e la nostra debolezza che ci rende incapaci di reagire in una società che è ostile ai suoi figli; scusate se veniamo sfruttati dalle vostre organizzazioni criminali per spacciare nelle piazze; scusate se voi fingete di combattere il fenomeno.
Scusate se lavoriamo in nero ma con dignità per sopravvivere; scusate se per la vostra burocrazia infinita non vengono riconosciuti i nostri diritti.
Scusate se siamo sopravvissuti alle guerre che voi stessi alimentavate; scusate se siamo sopravvissuti ai naufragi ammassati su gommoni che voi avete l’ardire di chiamate crociera.
Scusate se volevamo solo vivere!