SE I MIGRANTI NON VENGONO RICOLLOCATI IN EUROPA, I PORTI ITALIANI RIMANGONO CHIUSI

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Alla Ocean Viking è stato assegnato un porto soltanto in seguito alla ricollocazione in Europa dei migranti a bordo, secondo gli accordi di Malta. E in questi giorni è sempre stata garantita l’assistenza e la cura a chi ne aveva bisogno. Ancora una volta, il nostro Governo ha saputo esprimere l’autorevolezza necessaria ad assicurare un intervento dell’Europa nel fenomeno migratorio, così da non lasciare sola l’Italia a farvi fronte. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa: deve essere chiaro a tutti. Altrimenti l’Italia si sentirà legittimata ad agire da sola.

A chi in questi giorni ha preteso di far sbarcare i migranti dalla Ocean Viking senza trovare soluzioni per la loro accoglienza, dico: prima assicuratevi che l’Europa si faccia carico di chi sbarca, poi chiedete di far attraccare le navi delle ONG. Aiutateci a far sì che l’Italia non venga isolata in questa battaglia di civiltà.

Ovviamente la ricollocazione non è la soluzione a tutti i problemi. È solo la cura dei sintomi di un fenomeno che investe l’Italia in quanto Paese più esposto e di primo approdo. Un fenomeno sul quale l’Europa deve intervenire coinvolgendo tutti gli Stati membri dell’UE.

Dobbiamo lavorare affinché non vi siano più partenze disperate e imbarcazioni con persone che rischiano la vita in mare. Il problema delle migrazioni non si risolve né con gli slogan né con scelte avventate per saziare la pancia del proprio elettorato, che sia di destra, di sinistra, di sopra e di sotto. È necessario invece un serio lavoro di collaborazione tra gli Stati Europei e con gli Stati del Nord Africa interessati dalle rotte migratorie. Solo così riusciremo ad incidere sulle origini del fenomeno. Qualcuno dirà: lo sentiamo ripetere, annunciare, promettere da anni. Bene, adesso è il momento di far parlare i fatti.