SI cerca la verità nelle scatole nere

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MILANO –  Verrà presto dimesso il giovane ricoverato all’ ospedale di Lodi che era a bordo del Frecciarossa coinvolto nell’ incidente ferroviario in cui sono morte due persone. Ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico a una gamba. È l’ unico dei 12 passeggeri del treno ad alta velocità che è ancora ricoverato a Lodi. Intanto sono iniziati da parte degli uomini della polizia Scientifica i rilievi sui binari della tratta, a pochi chilometri da Lodi, su cui viaggiava il Frecciarossa partito da Milano e con destinazione Salerno. I rilievi che verranno svolti anche dal Nucleo operativo incidenti ferroviari interesseranno inoltre le prime carrozze quelle che hanno riportato i danni maggiori perché più vicine alla motrice. Da quanto trapela dagli addetti ai lavori ci vorranno diversi giorni per ripristinare la linea dell’ alta velocità. Gli esperti della polizia stanno lavorando anche all’ acquisizione dei dati dei sistemi di registrazione che regolano la circolazione ferroviaria e all’ analisi delle scatole nere del treno. Saranno queste ultime più che le telecamere, in stazione sono presenti “ma sono di sicurezza e hanno ripreso solo qualche scintilla”, fa sapere un investigatore, a restituire gli ultimi istanti del viaggio del Frecciarossa. L’ Inail nel frattempo ha immediatamente avviato le procedure necessarie per l’ erogazione delle prestazioni economiche e sanitarie agli infortunati e ai familiari delle vittime. A sostegno dei congiunti dei due macchinisti deceduti, Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo, sono stati attivati gli assistenti sociali e il settore lavoratori delle sedi mail di Sesto San Giovanni e Milano Sabaudia. L’ Istituto, inoltre, attende l’ elenco ufficiale dei feriti fornito dalla Prefettura per verificare il coinvolgimento di altri lavoratori nell’ incidente. “Tutti i soggetti che hanno eseguito i lavori di manutenzione sul tratto ferroviario dove è deragliato il Frecciarossa Milano -Salerno devono essere incriminati dalla magistratura, al pari dei responsabili della catena delle segnalazioni anomalie e blocco linea che hanno dato il via libera al passaggio del treno”. A chiederlo è il Codacons, che si costituirà parte offesa nell’ inchiesta della procura di Lodi. “Quanto emerso nelle ultime ore lascia pochi dubbi sul fatto che, alla base della tragedia, vi sarebbe un errore umano, con uno scambio lasciato aperto verso un binario morto e i sensori di rilevamento errori che non avrebbero segnalato l’ anomalia – spiega il presidente Carlo Rienzi – e riteniamo che la Procura debba incriminare tutti i tecnici che hanno eseguito i lavori di manutenzione”.