“Si dimetta!” Giletti sotto scorta non usa mezza misure: “Prendere le distanze è un dovere”

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“In un Paese straniero si sarebbe già dovuto dimettere”. Non usa mezze misure Giletti, il giornalista, conduttore televisivo del programma “Non è l’Arena” mandato in onda su La 7, durante una intervista concessa a La Verità. La trasmissione che ha sollevato la questione sulle scarcerazione dei boss mafiosi con ‘la scusa Covid’. “Se non ci fosse stata questa trasmissione sarebbero ancora tutti in libertà o ai domiciliari”, afferma Giletti.

Il fatto che Bonafede non si sia ancora espresso in merito alla frase intercettata del boss Graviano che accusava lui e Nino Di Matteo di “rompere la minchia” mentre il ministro della Giustizia “fa il suo lavoro”, è grave. Giletti non si capacita: “Mi sono stupito quando si diffuse la notizia che Bonafede non sentiva il bisogno di dire ‘mi sento infamato, non ho nulla a che vedere con questo signore.’”

Per questa frase Giletti adesso è sotto scorta, mentre il Ministro non ha la capacità o il coraggio di metterci la faccia o per qualsiasivoglia motivo di pronunciarsi al riguardo. il risultato non cambia, “non è chiaro”, “se non si spiega che si dimetta”.

“Prendere le distanze nella sua condizione, non è una possibilità: è un dovere”, e lui in quanto rappresentante del Governo e dello Stato, non solo non lo sta svolgendo, ma facendo anche di peggio. Con il suo silenzio sta lasciando vuoti numerosi punti interrogativi. “Come devo interpretare questo silenzio, non dico io Giletti, ma io cittadino?”

“Ho una certezza per l’inizio della trasmissione a settembre il ministro verrà alla prima puntata, sarebbe un gesto importante.. Puoi anche non venire da me, ma devi risponderne.”

“La scorta è figlia della solitudine. Sono rimasto solo, sono diventato un obiettivo e quindi oggi devo essere scortato. Se avessi avuto più colleghi che si occupavano di questo caso oggi non sarei un obiettivo”, conclude Giletti.