Si fa presto a dire rebus!

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Il termine “rebus” nel linguaggio comune significa qualcosa di irrisolvibile: lo vediamo spesso sui titoli dei quotidiani quando la situazione non presenta vie d’uscita. Invece il termine “rebus” nel linguaggio enigmistico significa qualcosa di risolvibile, basta conoscere un po’ il meccanismo e dedicare attenzione al disegno.

Ma c’è rebus e rebus, e val la pena secondo me di conoscere anche le varianti, sempre belle ed interessanti.

C’è per esempio il rebus a rovescio, e se la GIRAFFA poteva esser inserita in un rebus dalla soluzione “aGIR AFFAnnosamente”, con il rebus a rovescio può esser inserita in un gioco dalla soluzione “AFFARI Già conclusi”.

Sulla Domenica Quiz, ideato da Mario Musetti, apparve qualche decina d’anni fa il primo “multirebus”, cioè un gioco con per soluzione due o più frasi, meglio se in correlazione fra di loro.

Sulla Settimana Enigmistica, quasi sempre a metà della pagina 36, appare una variazione del tipo “rebus a cambio”, “rebus a incastro” o “rebus a scarto”. Ricordo che nel 1976 mi fu pubblicato un rebus a cambio, con disegnata una candela dentro una scatola, con sulla scatola le lettere IN; la scatola era “contenente cero”, e con il cambio di I e N, appariva la soluzione “contInente Nero”. Qualche tempo dopo mi pubblicarono un rebus a incastro, nel quale cioè la lettera indicata deve venir inserita all’interno delle parole che indicavano il disegno; nel rebus compariva un orologio sulle 6.20, con una R; ebbene, inserendo la R all’interno di “sei e venti” si ha la soluzione “seRi eventi”.

Ultimamente sulla Settimana Enigmistica appaiono “verbis” e “imago”: sono giochi parenti stretti dei rebus e come il rebus, hanno nomi latini pure loro; il verbis si presenta solo con una frasetta nella quale viene descritto quello che in un rebus invece viene presentato con un’immagine: siccome non tutte le caratteristiche si possono sempre realizzare con un disegno, ecco che il testo spiega cosa dovrà dire il solutore per ricavare la frase finale. Anche nell’imago, non tutte le cose possono venir disegnate e quindi una didascalia ci aiuta a trovare la soluzione.

Come abbiamo visto, i miei amici enigmisti ce la mettono tutta per trovare giochi sempre nuovi ed interessanti: sarebbe un peccato non conoscerne il meccanismo e non poterli apprezzare tutti.

Giorgio Dendi