Si, sono omosessuale. E quindi? Che problema c’è?

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Io nella mia vita privata faccio quello che voglio. Ci sono tanti calciatori che si coprono con un’altra relazione, così come qualsiasi altro sportivo per evitare i famosi pregiudizi e in Italia non siamo pronti.
Ma poi diciamolo, non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, no proprio no, omosessuali ci sono nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana.
E comunque qui a Madrid non ho nessun problema, anzi. In Italia sono io la prima ad aver paura di affrontare l’argomento perché non so la gente come potrebbe reagire. Ho paura del giudizio della gente.
I veri problemi della vita sono altri. C’è gente che soffre e noi ci lamentiamo perché un figlio è omosessuale? Abbiamo sbagliato tutto. Quello che ha fatto qualche giorno fa la nazionale di calcio andando al Bambin Gesù e un’immagine potentissima e mi auguro che anche alla nostra squadra venga data questa possibilità.
Quando si ha un figlio la cosa più importante è che sia felice. Se è felice con una relazione omosessuale non vedo il problema. E’ ovvio, ci potranno essere delle difficoltà, ma nella vita in generale le difficoltà ci sono. E’ stato toccante quello che mi ha detto mia nonna quando lo ha saputo. Era contenta e piangendo mi ha detto: “ho tanta paura per te perché non siete tutelate”. Io ho pianto, ma di gioia perché a pronunciare queste parole è stata una nonna, una persona di 80 anni”.

Lei è Elena Linari la giocatrice della nazionale italiana di calcio, protagonista dell’ultimo mondiale disputato in estate. Dopo un passato nel Brescia e nella Fiorentina, ha deciso di trasferirsi in Spagna: sono infatti due anni che gioca nell’Atletico Madrid.
Elena è “fuggita” dall’Italia per paura dei pregiudizi, ma è impossibile che nel 2019 parliamo ancora di queste assurdità.

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