Siamo arrivati al paradosso

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Davide Maggio, esperto di televisione e attento conoscitore di fenomeni relativi al costume, ha detto, riferendosi al look della cantante all’ultimo Festival di Sanremo: “Con una gamba così importante, si dovrebbero evitare le calze a rete”.
E allora? Dov’è l’offesa ad Emma? Dov’è l’offesa verso le donne? Il termine “importante”, è forse un’offesa? Vogliamo, arrivati a questo punto, vietare a chiunque di esprimere un proprio parere su persone e fenomeni che DI LOOK VIVONO E SI NUTRONO?
Vogliamo, d’ora in avanti, chiudere la bocca anche a chi è esperto di abiti, di acconciature, di trucco? O vogliamo dire ad Emma, con una mia carezza personale, che la sua immagine sanremese era talmente volgare da ferire qualsiasi logica estetica? Era un “pasto grasso” di rara approssimazione. Personalmente, a chi le ha suggerito quelle calze a rete, su quell’insieme, darei 48 ore di carcere.
N.B.
A Sanremo sono state fatte critiche pesanti anche ad altri cantanti e anche da parte di donne. Come mai nessuno si è indignato per la pesante definizione della mise di Yuman (un pigiama, a detta di Sabrina Ferilli) poco prima che si esibisse? E vogliamo parlare di ciò che è stato detto della canottiera di Giovanni Truppi, sempre in ambito Sanremo?
Siamo davvero tutti esenti dal dare e dal ricevere qualche giudizio? O siamo solo degli ipocriti? Qualcuno, che ne sapeva più di noi, non ha forse detto: “Chi è senza peccato…”?