Siamo diventati di colpo un popolo di virologhi e di epidemiologi

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conte
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Fino a ieri lo eravamo solo di allenatori di calcio, di statisti e di critici culinari. Ci siamo dati alla scienza per cause di forza maggiore. Tutti con in tasca una strategia vincente per contenere l’emergenza del secolo. Tutti che han capito tutto e certamente più di chi ci dpcemma un giorno sì e l’altro pure. Il semi-lockdown ha sguinzagliato orde di scienziati de noialtri che brandiscono ferree certezze ad ogni incrocio. Pazienza si tratti di una emergenza complessissima e soprattutto inedita e quindi in realtà nessuno abbia ricette magiche e si debba giocoforza procedere per tentativi. Gli scienziati de noialtri non demordono. Tanto alla fine non devono rendere conto a nessuno. Nemmeno alla realtà dei fatti. Nemmeno a se stessi. Comunque vada a finire loro “lo sapevano” e “l’avevano detto”. Come fanno quelli che fino a ieri minimizzavano e deridevano chi allarmava. Ed oggi allarmano ridicolizzando chi minimizza. Un dondolo dell’ipocrisia che costringe gli scienziati de noialtri a cambiare mascherina di continuo, a seconda della bisogna. Orbi del giorno prima. Luminari del giorno dopo. Ma che hanno anche i loro difetti. Tipo l’infantilismo. Se le restrizioni riguardano loro e non altri, allora fanno i capricci. Perché anche gli altri ungono. E non è giusto. Uffa. Tipo il fazionismo. Se le restrizioni le introduce un governo amico allora sono sacrosante, se le introducono i nemici allora sono sbagliate a prescindere. Tiè. Tipo l’egoismo. Le restrizioni vanno bene finché non toccano i propri interessi o quelli dei propri cari. Altrimenti diventano senza senso. Tipo il campanilismo. La pandemia sta scuotendo il mondo e travolgendo tutto l’Occidente ma per loro è sempre una bega intestina tra scienziati de noialtri come loro. Già. Siamo diventati di colpo un popolo di virologhi e di epidemiologi. Fino allo scoppio della pandemia eravamo solo un popolo di furbacchioni indisciplinati, poi di colpo gli italiani son stati dipinti come i cinesi d’Europa per come hanno smorzato la curva epidemica. Ma il semi-lockdown che ha sguinzagliato orde di scienziati de noialtri fa venire il sospetto che in molti abbiano in realtà rispettato le regole solo per la strizza di ammalarsi o addirittura morire, altro che senso di responsabilità verso gli altri e verso chi lotta in prima linea negli ospedali. Lo conferma il rumoroso malpancismo di questi giorni. È scemata la paura e molti scienziati de noialtri si son levati la mascherina insorgendo contro le restrizioni. Già. La pandemia doveva cambiare tutto, ma certi vizietti italici sembrano immuni. Dopo decenni in fondo ad ogni classifica possibile, l’Italia si è ritrovata addirittura ad essere presa ad esempio per come ha fronteggiato la prima ondata. Circostanze che dovrebbero suggerire prudenza agli scienziati de noialtri. Chi ci dpcemma un giorno sì e l’altro pure si meriterebbe perlomeno un minimo di fiducia anche visto i premi Nobel che guidano le opposizioni. Non resta che attendere l’effetto delle nuove restrizioni anche se l’epilogo è scontato. Sia che l’impennata si smorzi sia che persista, gli scienziati de noialtri “lo sapevano” e “l’avevano detto”. Davvero, la pandemia doveva cambiare tutto, ma certi vizietti italici sembrano del tutto immuni.

Tommaso Merlo