Sicilia, il centrodestra implode: FdI apre la crisi alla Regione

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I venti di crisi soffiavano da martedì, quando la maggioranza all’Ars era andata in tilt sulla riforma delle Province. Ieri si è consumata la battaglia finale: in pochi minuti l’aula, complice il voto segreto, ha bocciato la norma “salva-ineleggibili”, cara a Fratelli d’Italia. Una Caporetto per il centrodestra, andata in scena sotto gli occhi del presidente della Regione Renato Schifani che in mattinata aveva serrato le file in vista del voto pomeridiano. Senza riuscirci.

Così i quattro assessori meloniani, su diktat dei vertici nazionali del partito, si sono ammutinati disertando la giunta convocata in serata per ratificare le nomine dei manager della sanità. La delibera con i nomi dei nuovi direttori generali di Asp e ospedali è stata approvata con la giunta quasi dimezzata. «La decisione del presidente Renato Schifani di nominare i manager della sanità in Sicilia in assenza degli assessori di Fratelli d’Italia apre la crisi di governo», detta FdI all’Ansa in una nota ufficiosa.

Per comprendere la dichiarazione di guerra bisogna riavvolgere il nastro. Il disegno di legge proposto dal capogruppo dei meloniani Giorgio Assenza è una norma di interpretazione autentica, con valore retroattivo, che offre un salvagente a tre deputati di FdI dichiarati ineleggibili dai tribunali amministrativi e in attesa del giudizio d’appello (Giuseppe Catania eletto nel collegio di Trapani, Nicola Catania a Caltanissetta, Letterio Daidone a Catania). Sub iudice è anche il deputato di Sud chiama Nord Davide Vasta.

A Sala d’Ercole la proposta è stata bocciata con 34 voti contrari e 30 favorevoli. Considerando che nella maggioranza i presenti erano 39 e nell’opposizione 25 (compreso Gianfranco Miccichè, iscritto al gruppo misto), sono venuti meno almeno nove voti. È scoppiato il finimondo.

Schifani ha abbandonato l’aula, visibilmente irritato. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha lasciato il banco della presidenza e si è barricato con i parlamentari e gli assessori di FdI nel suo ufficio di rappresentanza, alla Torre Pisana. I big meloniani chiedono al presidente Schifani di stanare i franchi tiratori. «Se qualcuno anche tra i banchi del governo ha votato contro — dice a Repubblica un esponente del partito della premier — deve uscire dalla giunta».

di Giusi Spica – repubblica.it