Sindacato, imprese e volontariato approvano i documenti sull’uso dei fondi europei

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Economia - soldi - Euro - Monete - Congiuntura - Situazione Nella foto: Trento 02 marzo 09 AgF Bernardinatti Foto

Ampio confronto nel corso dell’audizione svolta dalla Commissione presieduta da Manuela Rontini

Welfare, sanità, ricerca, contrasto al divario digitale e sociale.

Parti sociali e mondo del volontariato apprezzano e approvano sia il “Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)” sia la “Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna”, i documenti proposti dalla Giunta in merito alla destinazioni e alle modalità di spesa dei fondi europei.

Il confronto è avvenuto nel corso dell’audizione da parte della commissione Economia presieduta da Manuela Rontini.

A illustrare i contenuti dei due Documenti sono stati i due relatori di maggioranza, Marco Fabbri (PD) e Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) e i tre di minoranza Massimiliano Pompingnoli (Lega), Valentina Castaldini (Fi) e Gabriele Delmonte (Lega).

“Siamo di fronte a risorse e progetti ingenti che vanno gestiti in collaborazione con le parti sociali e i territori, è una grande opportunità per affrontare i problemi emersi anche a seguito della pandemia da Coronavirus”, spiega Fabbri, mentre Pigoni sottolinea “l’importanza di far riprendere l’economia della nostra Regione: dobbiamo puntare sui diritti e sulle reti digitali per contrastare ogni forma di diseguaglianza coinvolgendo i nostri enti locali operando in modo coerente con quanto previsto dall’Onu e dall’Unione europea”.

Diametralmente opposto il parere dei relatori di minoranza: “Bisogna fare una valutazione qualitativa delle precedenti programmazione dei fondi europei e guardare tutti i dati contenuti nei documenti, dai quali si evincono ritardi e problemi”, spiega Pompignoli, mentre Castaldini invita a “non essere autoreferenziali: l’audizione delle parti sociali non può essere un rito autoreferenziale e Bonaccini ci aveva promesso ampio coinvolgimento delle opposizioni, ma così non è stato visto che la gestione dei fondi europei è in mano alla vicepresidente della Giunta”. Netta la posizione di Delmonte: “Nel settore della ricerca pubblica c’è troppa precarietà occupazionale dei lavoratori: questo è sbagliato, sia per la situazione occupazione dei lavoratori sia per la qualità delle ricerca stessa”.

“Bisogna cambiare il nostro welfare per aiutare i bambini autistici e le loro famiglie: bisogna potenziare sia il welfare sia la ricerca ma in modo nuovo”, spiega Fabiola Casarini, Presidente Associazione R+, per la quale “per i bambini autistici serve un intervento educativo precoce, in quanto un intervento educativo intenso prima dell’inserimento nella scuola primaria può cambiare in meglio la loro vita, tanto che in 7 casi su 10 ci sono risultati che fanno cambiare il profilo di gravità della situazione del bambino”.

Dal canto suo Paride Amanti (Cgil Emilia-Romagna), intervenuto a nome dei segretari confederali Cgil, Cisl e Uil, ha espresso parere positivo sia sui contenuti sia sulla modalità di gestione dei fondi europei. “C’è stato e c’è un percorso condiviso e comune che permette di fare una valutazione preliminare prima della valutazione degli investimenti”, spiega il sindacalista, per il quale “è necessario che i fondi siano usati come previsto dal ‘Patto per il lavoro e il clima’ ovvero nel pieno rispetto dei diritti del lavoro e dei contratti di lavoro collettivi: i lavoratori devono sentirsi protagonisti di ciò che fanno e non sentirsi come persone a cui è caduto addosso non si sa cosa”. I confederali segnano anche i paletti delle loro richieste con dettagliate proposte: centralità della sanità pubblica, welfare, sanità e medicina territoriale di base, istruzione e formazione di qualità, lavoro di qualità nel campo dell’assistenza per offrire alle persone servizi di qualità.

Per le tre centrali cooperative (LegaCoop, Confcooperative e Agci) è intervenuto Pierlorenzo Rossi (Coonfcooperative): “Diamo un giudizio positivo ai due documenti sui fondi europei, in quanto permettono di dare forza all’economia regionale. Noi ci siamo nel fare la nostra parte nel cercare di divulgare il documento perché serve alle imprese per capire come la nostra Regione si pone sul tema delle nuove tecnologie”. Rossi sottolinea poi i punti che stanno più a cuore al sistema cooperativo: innovazione tecnologica, innovazione sociale come strumento per fornire una risposta alle domande che i cittadini fanno alla luce di nuovi bisogni emergenti, rafforzamento della competizione del sistema produttivo, prevedendo il potenziamento della sostenibilità ambientale e della qualità della vita delle persone anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie nella cura delle persone anziane.

Sulla stessa linea Pietro Mambriani (Confindustria Emilia-Romagna) che ha parlato di “documenti positivi che inquadrano in modo importante i temi più rilevanti per la nostra economia regionale: occorre puntare ancora di più sulla semplificazione amministrativa e su un sistema di ricerca regionale incardinato nella Data Valley. Confindustria continuerà a lavorare per questi obiettivi”.

A raccogliere le opinioni espresse nel corso dell’audizione è stato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi: “Nelle parole di chi è intervenuto oggi ritrovo quanto emerso nel lavoro preliminare. Confido che dalla prosecuzione del dibattito possa emergere un ulteriore elemento di qualificazione del nostro lavoro. Le associazioni e i sindacati stanno confermando il rapporto strettissimo che c’è tra i Documenti in discussione e il ‘Patto per il lavoro e per il clima’ -spiega Baruffi-che abbiamo realizzato: ci sarà ancora da lavorare, l’aver individuato elementi comuni ci mette sulla strada di una maggiore efficacia”.

(Luca Molinari)