SINTONIA BANKITALIA-GHISOLFI SU EDUCAZIONE FINANZIARIA E PRESTITI BANCARI

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Il Governatore Visco nelle proprie considerazioni annuali di fine maggio: aggiornamento delle conoscenze finanziarie decisivo in epoca di Fintech e Home Banking; sui finanziamenti all’economia, istituti di credito obbligati a istruttorie per evitare rischi penali
Molto importante il passaggio sull’allarme-povertà che raddoppia a danno delle famiglie già fragili, sul piano economico ed educativo, prima della pandemia scoppiata a febbraio.

La Banca d’Italia ha ribadito, con assoluta obiettività di giudizio e rigore scientifico, concetti forti su educazione finanziaria e prestiti alle imprese che, se da una parte richiedono e auspicano un diretto impegno legislativo della Politica – di correzione e aggiornamento delle norme tuttora in vigore – dall’altra vedono lo stesso Istituto centrale di vigilanza sul mercato creditizio italiano protagonista di importanti progetti a partire dalla propria struttura interna dedicata alla tutela e all’informazione delle famiglie risparmiatrici e da quella sul settore Fintech che sorgerà a Milano come riflettore acceso sulla rivoluzione digitale nelle attività bancarie e di finanza.
Il Governatore Ignazio Visco, nel corso delle proprie Considerazioni annuali di fine maggio che via web hanno riunito le massime personalità del mondo istituzionale, imprenditoriale e finanziario del Paese, è intervenuto per lanciare l’allarme sulla profonda recessione che peserà due volte sulle famiglie che già prima della pandemia erano fragili dai vari punti di vista reddituale, lavorativo e delle possibilità educative. Riflessioni e parole che hanno evidenziato una sintonia con quanto dichiarato in diverse occasioni dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi nel corso dell’emergenza sanitaria e delle sue implicazioni economiche e sociali. Lo Stato deve recuperare il divario con il resto dell’Europa per quanto riguarda l’impegno a investire nell’educazione e nella formazione, anche al fine di tutelare i risparmiatori di fronte alle conseguenze della rivoluzione digitale accelerata bruscamente proprio in questi ultimi due mesi e mezzo di quarantena forzata e di chiusura fisica di banche e uffici finanziari: home banking e fintech, da semplici servizi complementari a quelli fisici allo sportello, sono destinati a diventare non l’eccezione ma la regola prevalente. Ciò avrà però dei riflessi e degli effetti che dovranno essere governati da forti investimenti pubblici e istituzionali nei settori della riconversione professionale e dell’aggiornamento delle competenze di base del medio risparmiatore.
Sintonia identica anche per quanto attiene al meccanismo relativo alla concessione dei prestiti bancari – inclusi quelli supportati da garanzia pubblica ai sensi del DL liquidità – alle imprese messe in sofferenza dalla pandemia e dall’azzeramento degli incassi: le banche sono tenute per legge a effettuare una preventiva istruttoria di merito, per evitare di incorrere in rischi penali nel caso in cui l’azienda ammessa a finanziamento non riuscisse a evitare il default. Come ribadito anche dal Banchiere Ghisolfi: il DL liquidità non ha modificato il precedente assetto legislativo, incluse le previgenti norme sulle responsabilità penali dei deliberanti creditizi, semmai lo ha purtroppo appesantito e reso più complicato e laborioso, centralizzando ogni procedura anche per i miniprestiti di sussistenza.