Sono giorni molto intensi sul fronte europeo

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Nella Commissione ECON del Parlamento stiamo portando avanti le audizioni e altre attività. Il Ministro Roberto Gualtieri ha partecipato martedì mattina, con una audizione in cui ha illustrato le sfide dell’Unione in queste settimane e le proposte del Governo italiano. Posizione che poche ore dopo ha portato e difeso con determinazione nell’Eurogruppo di martedì sera, e che sono riprese oggi pomeriggio alle 17. In sintesi la posizione italiana afferma la necessità di un pacchetto di misure ampio che includa la proposta SURE per l’occupazione (100 miliardi), il potenziamento della BEI per le imprese (200 miliardi), e anche un corposo Fondo per il Rilancio dell’economia della UE (si parla di 1500-1600 miliardi) finanziato da bond comuni e che possa partire al più presto possibile.

Sappiamo che non è facile. E non capisco quelli che dopo due ore dall’inizio del negoziato, saputo dell’allungamento dei tempi, si erano messi a gridare “l’Europa fa schifo”. Forse queste persone non hanno mai condotto un negoziato in vita loro. È normale, fisiologico, che una trattativa di questa portata, tra 27 Governi diversi e per di più condotta in via telematica, richieda molto tempo. L’importante è che vada avanti e che si riesca a ricomporre il consenso attorno ad una soluzione condivisa e incisiva. Evito di commentare sulle posizioni ostili di alcuni Paesi: mettersi a inveire pubblicamente contro “i rivali” a trattativa in corso normalmente non è di grande aiuto…

E, giusto per chiarire una cosa che mi pare in Italia abbiano capito in pochi: il problema della trattativa non è tanto MES sì o no (oltretutto, giusto per chiarire un’altra cosa: il MES esiste già, da otto anni). Il punto è costruire un pacchetto di misure che possa coprire in maniera adeguata le diverse esigenze che i paesi si troveranno ad affrontare. Alcuni Paesi nostri alleati hanno dichiarato che sarebbero interessati a far ricorso ad un MES se questo avesse regole nuove e più “leggere”, altri, come l’Italia, no. Ma non è obbligatorio utilizzarlo, soprattutto se vengono messi in piedi altri strumenti, altre misure più corpose ed incisive. Quindi il punto non è tanto il MES, ma quali altri strumenti riusciremo a creare e aggiungere al “pacchetto” per renderlo più potente. Quanto corposo e ampio sarà il pacchetto, lo vedremo a fine negoziato.