La NASA ha annunciato venerdì di aver assegnato a SpaceX, la compagnia del miliardario Elon Musk, un appalto da 2,89 miliardi di dollari per la costruzione di una navicella che riporterà gli astronauti sulla superficie della Luna.
Per ottenere questo appalto, SpaceX ha dovuto sconfiggere i suoi due rivali: Blue Origin di Jeff Bezos ed il fornitore del Dipartimento della Difesa, Dynetics. La NASA aveva pagato già in precedenza milioni di dollari a tutte queste compagnie per completare i loro progetti.
“Siamo onorato di aiutare NASA Artemis a dare il via ad una nuova era dell’esplorazione umana dello spazio”, ha commentato SpaceX. Come fa notare Axios, comunque, aver selezionato solo SpaceX per questa missione mette la NASA a rischio di non avere un backup nel caso la compagnia di Musk non rispetti le tempistiche promesse.
In passato la NASA per progetti della stessa caratura aveva infatti assegnato diversi appalti per avere a disposizione una soluzione alternativa nel caso in cui le cose non dovessero andare bene.
Ad esempio di recente sia SpaceX che Boeing hanno ottenuto contratti per trasportare astronauti sulla Stazione Internazionale Spaziale, ma visto che il veicolo di Boeing ha avuto problemi tecnici, a volare per prima è stata proprio SpaceX.
La NASA spera comunque di far atterrare i primi astronauti sulla Luna entro il 2024. Se il piano avesse successo, si tratterebbe della prima volta che degli umani tornano sulla Luna dopo le missioni Apollo.
“Dovremmo arrivare sulla Luna il prima possibile”, ha commentato Steve Jurczyk, l’Amministratore ad interim della NASA, secondo quanto ha riportato Reuters. “E’ un incredibile momento per essere coinvolti nell’esplorazione umana, per tutta l’umanità”.
Ricordiamo che come parte del programma Artemis, la NASA ha promesso che della prima missione sulla Luna faranno parte una donna ed un afro-americano.
