Spettacolo: in Piemonte 3mila lavoratori a chiamata rischiano di essere esclusi dalla cassa integrazione in deroga

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Lettera all’assessore al Lavoro Chiorino e al direttore dell’Inps regionali da sindacati e associazioni dello Spettacolo

Tremila lavoratori intermittenti dello spettacolo in Piemonte potrebbero essere esclusi dalla cassa integrazione in deroga nonostante siano in possesso dei requisiti previsti. Lo denunciano i sindacati dello spettacolo, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil con Agci Cultura Italia, Confcooperative Cultura, Legacoop Culturmedia, in una lettera inviata all’assessore al lavoro Elena Chiorino e al direttore Inps Piemonte Emanuela Zambataro. “E’ del tutto evidente – spiegano sindacati e associazioni – che lo scoppio dell’emergenza Covid-19 abbia determinato l’immediata cessazione delle attività di spettacolo in tutta la Regione, compresi i lavoratori a chiamata, che sia nello spirito dell’accordo regionale che in quello della circolare Inps n. 47, dovrebbero essere ricompresi nella possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali ma che, nei fatti, oggi non lo sono, vanificando in parte la validità dell’accordo già siglato”.