Stop al trasporto di animali vivi: alla vigilia del voto della commissione di inchiesta ONG ed eurodeputati lanciano un appello congiunto da Bruxelles

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Stop al trasporto di animali vivi. È questo l’appello che arriva a seguito di un’azione organizzata da Eurogroup for Animals in collaborazione con le organizzazioni non governative per la protezione animale che ne fanno parte e decine di eurodeputati che si sono riuniti davanti al Parlamento europeo alla vigilia del voto della Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (ANIT) di domani

L’appello è unanime: il trasporto di animali vivi e la loro esportazione verso paesi terzi devono essere fermati. Nell’ultimo anno la Commissione d’inchiesta ANIT ha analizzato l’attuazione delle norme europee da parte degli Stati membri e la corretta applicazione da parte della Commissione europea.

Il report e le relative raccomandazioni saranno votate in commissione domani  e presentate per l’adozione a gennaio 2022. Le raccomandazioni sono un documento rilevante soprattutto in vista del processo di revisione del regolamento sui trasporti, per il quale è prevista una nuova proposta legislativa europea nel 2023.

Eurogroup for Animals e i suoi membri, tra cui Animal Equality, si battono da decenni per fermare il trasporto di animali vivi. Nel Libro bianco Trasporto di animali vivi: è ora di cambiare le regole è stato delineato come il nuovo regolamento sui trasporti dovrebbe aderire ai principi di base di ridurre, perfezionare e sostituire il trasporto di animali vivi con un commercio in linea con le raccomandazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, dell’Organizzazione mondiale per la salute animale e della Federazione dei veterinari d’Europa.

Eppure, ogni anno oltre 1 miliardo di animali vengono trasportati all’interno dell’UE e dall’Europa  verso Paesi terzi, con l’attuale regolamento sui trasporti che non garantisce la loro effettiva protezione.

“Negli anni abbiamo assistito a sofferenze infinite ed evitabili: animali stipati su camion e navi sovraffollate, inadeguate alle esigenze degli animali trasportati e non idonee al trasporto di animali gravidi o feriti. Le tragedie in mare e su strada hanno fornito al Comitato ANIT molte prove per fermare il trasporto di animali vivi” ha commentato Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals.

“Il modo in cui gli animali vengono trasportati in Europa è straziante, devastante e incredibilmente brutale e crudele. L’indagine della Commissione ANIT ha confermato che gli animali non sono attualmente protetti durante il trasporto e che è urgente apportare dei cambiamenti. Mi aspetto dai miei colleghi della Commissione ANIT che trasmettano un messaggio forte al Parlamento europeo: il trasporto a lunga distanza, l’esportazione di animali vivi e il trasporto di animali vulnerabili, come animali non svezzati, animali cosiddetti a “fine carriera” e animali gravidi, devono essere fermati. Dovremmo vergognarci di noi stessi se lasciamo che tutto questo continui, mentre abbiamo il potere di fermarlo”, ha aggiunto l’eurodeputata Anja Hazekamp, vicepresidente della Commissione ANIT e presidente dell’Intergruppo sul Benessere degli Animali.

“Il trasporto degli animali vivi è una pratica crudele e anacronistica che è necessario superare. Attualmente le norme in vigore non permettono di far fronte alla protezione degli animali durante il trasporto, nonostante molti cittadini europei ed eurodeputati chiedano il contrario. Per questo chiediamo un cambiamento decisivo e urgente” ha commentato Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia.

Con il voto di domani, 2 dicembre 2021, i membri della Commissione ANIT possono contribuire a un cambiamento che tenga davvero in conto la reale condizione degli animali, appoggiando modifiche chiave al Rapporto e alle Raccomandazioni ANIT.

Animal Equality

Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con la società, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali d’allevamento. Animal Equality ha uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Italia, Spagna, Messico, Brasile e India.