Ringrazio i colleghi Terzoni, Sut, Anastasi, Santillo, Santangelo che hanno messo a punto diversi emendamenti che a breve diventeranno legge.
Iniziamo con i chiarimenti sulla necessità della social Cila per l’inizio lavoro o sulla non necessità della dichiarazione di uniformità urbanistica sia per l’efficientamento sia per il sismabonus. Poi la deroga alla normativa sulle distanze minime con edifici di altre proprietà, non facendovi rientrare lo spazio occupato dal cappotto termico e dal cordolo antisismico. Ancora, le violazioni formali non inficieranno tutto il Superbonus ma pesaranno limitatamente all’irregolarità riscontrata e nel caso di violazioni, decadrà il beneficio solo sulla parte contestata e non sul complesso dell’agevolazione. Importante anche la nostra norma che allunga i termini per il cambio di residenza per i cittadini che acquistano un’abitazione sulla quale sono in programma lavori agevolati con il Superbonus: per consentire tempi più congrui ai lavori il cambio di residenza può avvenire entro 30 mesi anziché i 18 precedentemente fissati.
Il Superbonus 110% si applica poi a quegli edifici in zone sismiche 1, 2 e 3 oggetto di demolizione e ricostruzione e poi rivendute entro 18 mesi dalle imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare. Si potranno installare sui tetti i pannelli fotovoltaici integrati e non riflettenti anche nei centri storici, nelle Zone A individuate dai Comuni dopo il 1968. La semplificazione sullo stato legittimo fatta nel decreto Semplificazioni viene poi estesa anche alle parti strutturali e ai prospetti e, infine, si corregge una stortura creata dal testo del Semplificazioni: gli interventi in edilizia libera, come ad esempio installazione di caldaia e finestre, tornano ad essere tali purché nella Cila ci sia una semplice descrizione dell’intervento.
Continueremo a lavorare per ulteriori miglioramenti, oltre che per estendere la durata almeno a fine 2023 e l’applicabilità ad altre tipologie di edifici.
