Il dl Superbonus voluto dal ministro Giorgetti non è solo la punta dell’iceberg della foga distruttiva del governo nei confronti della misura, condita con reiterate mistificazioni numeriche e una narrazione tanto approssimativa quanto, in molti casi, fasulla.
Esso segna un’escalation netta di questa foga: pur di continuare gli assalti alla baionetta a un provvedimento di un precedente governo, Giorgia Meloni è pronta a colpire anche chi ha perso tutto. Assestare un colpo di mannaia alla ricostruzione post-sisma nelle aree appenniniche del Centro Italia conferma la propensione del Centrodestra all’accanimento perverso nei confronti di chi è in condizioni di fragilità.
Senza il #Superbonus 110% la ricostruzione di quei territori sarebbe oggi inesistente. Il rischio ora è che tutto si fermi, e per i cittadini dei comuni del cratere sismico sarebbe la mazzata definitiva.
Siamo consapevoli che una crescita economica dello zero virgola crea nervosismi a Meloni quanto a Giorgetti: la furia contro il Superbonus è la reazione di chi in diciotto mesi non ha saputo produrre nulla per dare una spinta al nostro Pil.
Prendersela con chi ha perso la casa per un terremoto, però, è davvero troppo. Sarebbe curioso sapere cosa ne pensano in merito il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, esponente di Fdi, così come i governatori Acquaroli, Tesei, Rocca e Marsilio, presidenti rispettivamente di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Tutti del Centrodestra.
