Termini imerese, il grande gioco dell’oca dell’ex Blutec riparte dal via

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Termini imerese, il grande gioco dell’oca dell’ex Blutec riparte dal via. Ugl metalmeccanici: “Dopo la bocciatura dei progetti, sulla vendita Ministero e Regione siano garanti per evitare altri bluff”

Ancora battuta di arresto, forse non troppo inattesa, per l’infinita vertenza ex Blutec di Termini imerese. L’esito del tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo economico non è stato confortante per le sorti della fabbrica, la cui odissea dura ormai da oltre 10 anni dopo la chiusura della sede Fiat, mentre tra i lavoratori monta sempre di più un sentimento di sfiducia e rabbia, come spiega il vice segretario naziona e segretario regionale di Ugl metalmeccanici Angelo Mazzeo.

“Questa vicenda sta assumendo sempre più le sembianze di un grande gioco dell’oca tant’è che, in base alle notizie ricevute in riunione dai commissari straordinari di Blutec, è come se dovessimo ripartire dal via. Le manifestazioni di interesse sul sito produttivo, infatti, non sono state ritenute meritevoli di accoglimento dal punto di vista della sostenibilità economica e, dunque, adesso l’area interessata sarà oggetto di vendita al miglior offerente. Se da una parte abbiamo preso atto del prolungamento di 24 mesi degli ammortizzatori per i lavoratori diretti, chiedendo analogo trattamento per quelli relativi all’indotto, dall’altro lato temiamo che l’azione di cessione possa portare l’ennesimo bluff.

Confidiamo quindi – aggiunge Mazzeo – in una vigilanza costante da parte del Mise e della Regione siciliana, affinchè lo stesso sito venga ceduto nelle mani di chi possa offrire garanzie certe e, nel medesimo tempo, insieme al Comune di Termini Imerese assicurare il massimo sostegno e l’appetibilità delle condizioni ambientali a chi vorrà rilevare l’ex Blutec. Con Paolo Di Giovine che ci ha rappresentato, in sede ministeriale, in qualità di vicesegretario nazionale UglM con delega capi e quadri ed il segretario provinciale di categoria Lorenzo Giordano auspichiamo la costituzione di un tavolo di confronto continuo, poichè riteniamo che in particolare la parte sindacale non debba essere soltanto oggetto di mera informativa (come è stato nel caso dei progetti presentati e poi bocciati), ma parte integrante del processo decisionale in merito a questa vertenza di rango nazionale che, ricordiamo, interessa oltre 1000 lavoratori.”