Tinagli: “L’Italia conosce le sue priorità, ora si concentri su come realizzarle”

0
68

“Ci siamo molto concentrati sul Recovery Fund che è un’aggiunta importante al budget: serve per la ripresa ma ha un periodo limitato, tre anni, perciò dobbiamo anche preoccuparci del bilancio pluriennale e dobbiamo fare in modo che l’Ue abbia le risorse per finanziare la sua crescita anche dopo l’emergenza”. In un’intervista al Corriere della Sera la presidente della commissione Problemi economici del Parlamento europeo Irene Tinagli spiega così la ripresa del negoziato, oggi a Bruxelles, sul budget dell’Ue 2021-2027 da 1074,3 miliardi.

Superata l’emergenza, l’Europa sia in grado di finanziare le priorità che si era data prima della pandemia

Tinagli spiega che “una volta superata l’emergenza, bisogna fare in modo che l’Europa sia in grado di finanziare le priorità che si era data prima dello scoppio della pandemia, come la transizione ecologica e la digitalizzazione. L’accordo del Consiglio ha penalizzato alcune voci importanti per il Parlamento: ci sono tagli alla ricerca, all’Erasmus e ai fondi per l’immigrazione e la cooperazione”, illustra la presidente della Commissione problemi economici del Parlamento Ue, e questi “sono linee di intervento che dovremo rafforzare nel futuro e su queste il Parlamento darà piu’ battaglia”. Perciò, sottolinea, “siamo consapevoli che sarà difficile andare a rivedere al rialzo la cifra complessiva perché è un accordo votato all’unanimità in modo molto sofferto dal Consiglio”.

L’istituzione di nuove risorse proprie è fondamentale per la sopravvivenza dell’Unione del futuro

“L’istituzione di nuove risorse proprie è fondamentale per la sopravvivenza dell’Unione del futuro. Il Recovery Fund dovrà essere ripagato, perciò o aumentiamo le risorse proprie dell’Ue per il rimborso oppure avremo in futuro un bilancio sempre più povero che non sarà in grado di dare risposte adeguate alle richieste dei cittadini. Le risorse proprie sono una battaglia fondamentale e rappresentano l’eredità che lasceremo dopo, lo strumento per rinforzare l’Unione”.

Bruxelles si aspetta che sia l’Italia ad indicare le priorità, in coerenza con gli obiettivi Ue e le debolezze storiche del nostro Paese

“Per come è strutturato il Recovery Fund non è Bruxelles che indica le priorità. Bruxelles si aspetta che sia l’Italia a indicarle, dovranno avere una coerenza con gli obiettivi dell’Ue e con le debolezze storiche del nostro Paese che sono state ampiamente discusse nelle Raccomandazioni Paese”, i cui temi sono “come rendere più rapida ed efficiente la pubblica amministrazione attraverso la sburocratizzazione e la digitalizzazione, la giustizia non solo penale ma anche quella civile e amministrativa che spesso è un freno per gli investimenti, la produttività del lavoro, un fisco più efficiente ed equo, la lotta all’evasione, l’incentivazione della moneta elettronica: insomma tutte quelle misure che aiuteranno il Paese a crescere. E poi l’istruzione e il capitale umano, che saranno fondamentali per la ripresa”, conclude Tinagli