Turchia, centinaia di persone arrestate per aver criticato l’offensiva militare in Siria

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In Turchia centinaia di persone sono state arrestate per aver fatto commenti o denunce sull’offensiva militare in Siria e rischiano incriminazioni ridicole in una fase in cui il governo di Ankara sta intensificando la repressione nei confronti delle voci critiche.

È quanto spieghiamo nel rapporto intitolato “Non possiamo lamentarci“, dove descriviamo l’ondata repressiva che ha accompagnato l’operazione militare “Sorgente di pace” e che si è abbattuta su chiunque si sia distanziato dalla linea ufficiale del governo.

Giornalisti, utenti dei social media e manifestanti sono stati accusati di “terrorismo” e sottoposti a indagini, detenzioni arbitrarie e divieti di viaggio all’estero. Se giudicati colpevoli, rischieranno di subire lunghe pene detentive.

“Centinaia di persone sono state arrestate per aver espresso dissenso sull’incursione militare in Siria e sono oggetto di indagini sulla base delle leggi antiterrorismo“, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa.