Umanesimo digitale: la grande sfida dell’arte contemporanea, di Maria Marinelli

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Ogni grande opera d’arte ha due facce,

una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità.

Daniel Barenboim

I luoghi dell’arte e della cultura parlano a una comunità, stimolano un’attitudine al pensiero critico e smontano le logiche più convenzionali. In un Paese oggi penalizzato sotto il profilo culturale dalle nuove regole della vita sociale, un segnale di fiducia arriva da oltre 500 realtà tra musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d’artista, che hanno stretto un patto collettivo in occasione della Sedicesima Giornata del Contemporaneo, iniziativa promossa e organizzata da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani. In programma sabato 5 dicembre, per la prima volta cambia veste e si propone attraverso un format ibrido, online e on site, aggregando mostre, approfondimenti, studio visit, talk, sotto l’hashtag #giornatadelcontemporaneo. È il segno di un profondo cambiamento del concetto di fruizione dell’arte da parte di un pubblico che non possiamo più chiamare “visitatore”, bensì utente di una fase digitale.

A rappresentare l’iniziativa, un mosaico di 20 opere, specchio del nostro tempo, nonché richiamo diretto a una pluralità di voci che riflettono su emergenze culturali e sociali, come At the point of subversion (constituting the new normal) dell’artista Barbara Gamper, progetto realizzato in collaborazione con l’attivista femminista Nera Fouzia Wamaitha Kinyanjui al Kunst Meran – Merano Arte, in cui il punto di sovversione costituisce la nuova normalità.

In questa complessità di linguaggi a prevalere è il mezzo digitale, non certo nuovo all’arte contemporanea, che si esprime attraverso film, lavori audio e sonori, progetti performativi, animazioni che coinvolgono l’intelligenza artificiale. Il concetto di riproducibilità nell’arte, fin dalla lezione di Walter Benjamin del 1935, porta alla scoperta di nuove prospettive, rivela letture inedite, crea contaminazioni con altre forme culturali.

In quest’ottica è da leggere la “video pittura” Escodentro-Outinside di Andrea Facco alla Galleria d’arte moderna Achille Forti di Verona, che lascia lo spettatore in attesa di un’azione che si ripresenta ciclicamente identica a se stessa; così come l’opera Soundtrack di Marinella Senatore al Centro Pecci di Prato, una grande partitura composta dai suoni della quotidianità registrati dai cittadini, all’insegna di uno spiccato senso di community; riflette sul linguaggio Chapitre XI. Lessirènes. Word-processing di Meris Angioletti alla GAMeC di Bergamo, quale canale comunicativo che nei mesi del distanziamento è riuscito a mantenere saldi i legami tra le persone.

Dall’Europa al Medio Oriente al Sud Est asiatico, la Giornata del Contemporaneo sarà protagonista anche dei principali istituti italiani di cultura all’estero, segnale tangibile di come la forza comunicativa dell’arte sappia tendere ponti anche tra luoghi fisicamente molto distanti.