UN “PONTE ADRIATICO” PER IL TURISMO DA COSTA (ALBANESE) A COSTA (ITALIANA)

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Gli albergatori di Rimini e di Riccione confermano la propria volontà di supplire alle locali carenze di forza lavoro con 300 inserimenti lavorativi di giovani dall’Albania nelle strutture ricettive della riviera romagnola

In pole position, nelle candidature, il distretto di Scutari

I dirigenti delle associazioni turistiche: “Per noi la dignità economica del lavoro è prioritaria, ma servono persone con volontà di imparare direttamente sul posto di lavoro, soprattutto in settori come quello turistico. In alcuni casi i livelli raggiunti dai sussidi di Stato per persona raggiungono livelli tali da essere scoraggianti”

Un ponte Adriatico per fare crescere il turismo da costa a costa. Per la precisione, da costa albanese a costa italiana. Un legame destinato a rendere il mare, di unione tra Italia e Balcani, un mare di energie e sinergie a tutela di un settore cardine dello sviluppo reciproco e condiviso. Per raggiungere il traguardo finale dell’approdo alla riviera Romagnola, è necessario tuttavia perfezionare a livello di diplomazia burocratico-amministrativa le procedure necessarie a fare in modo che gli inserimenti formativi e lavorativi del futuro personale alberghiero albanese non ricadano nelle strettoie del decreto flussi, in quanto l’Albania – sebbene sia un Paese in Preadesione alla UE – non fa ancora formalmente parte dell’Unione Europea e deve sottostare ai regimi delle quote.

La Presidente degli albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, fa appello alle istituzioni diplomatiche di Italia e Albania: “I decreti in materia di flussi sono frutto della concertazione fra tre ministeri del governo italiano, e pertanto risentono di una molteplicità di condizionamenti politici. Da alcune parti si ritiene che la priorità vada ai percettori di reddito di cittadinanza e di emergenza, ma alla base in molti casi vi è la volontà di non intraprendere un cammino lavorativo. Noi imprenditori del settore alberghiero siamo i primi a riconoscere la dignità economica del lavoro, e siamo distanti dagli stereotipi di chi vede nella nostra categoria la causa dei ribassi salariali”.

In merito ai rapporti con l’Albania, la dirigente di FederAlbergatori prosegue: “Con la comunità albanese i rapporti sono sempre stati ottimali, e già attualmente una parte non piccola della forza lavoro impegnata nelle nostre strutture è originaria del Paese balcanico e si dedica con abnegazione e con profitto al successo delle e al buon andamento delle nostre aziende. Personalmente, conosco una famiglia originaria dell’Albania che ha assunto in gestione, con contratto d’affitto, un hotel nel distretto territoriale di nostra competenza. Il nostro proposito è di procedere alle prime assunzioni a partire dal mese di maggio 2022. Sarei molto lieta di potermi recare a Tirana e nelle località turistiche albanesi per favorire uno scambio di buone prassi aziendali e occupazionali e creare le condizioni anche per investimenti italiani di qualità nel comparto ricettivo del Paese balcanico amico”.

Aggiunge Luca Cevoli, direttore di FederAlberghi Riccione: “Ponte Adriatico è un progetto che si avvale dei finanziamenti dell’Unione Europea e del supporto di agenzie formative come Cefal Emilia Romagna e di agenzie di selezione come Escoop operante nel distretto di Scutari. Dopo la chiusura del settore alberghiero a seguito della prima ondata pandemica, abbiamo lavorato per la ripartenza delle nostre attività riprendendo le ampie stagionalità di cui normalmente gode la riviera Romagnola, stagionalità che hanno da subito comportato una nuova impennata delle offerte di lavoro e del fabbisogno di manodopera da formare e valorizzare sul piano dell’apprendimento linguistico e delle mansioni a ogni livello dell’azienda tipo alberghiero e di ristorazione.

Il webinar tecnico svoltosi nei giorni scorsi ha confermato le ampie adesioni provenienti dall’Albania, Paese con il quale abbiamo in atto vari fronti di collaborazione e di integrazione e che vanta una forza lavoro volenterosa e desiderosa di esperienze occupazionali di respiro italiano ed europeo. La nostra associazione sarà un tramite tra domanda e offerta di occupazione a garanzia del successo degli inserimenti con reciproco alto riscontro favorevole”.