“Una “buona destra” è una destra seria

0
46

Quindi una destra ancorata sui suoi valori storici, liberali, di onestà, di rettitudine, correttezza nell’amministrare la cosa pubblica. Quindi, no demagogia, no retorica, no populismo, perché quella non è destra. L’area liberale? Lo spazio potenziale è quello che è stato di Forza Italia, dalla doppia cifra in su senza problemi, dai 15 ai 20-25 punti percentuali. Il punto è che ci deve essere un’alternativa credibile. Se guardiamo, in quell’area è arrivato Renzi, che ha l’enorme handicap di essere alleato col centrosinistra, ma vorrebbe rappresentare un’area moderata e liberale. E Renzi è già attestato al 5%. Si è appena affacciato Calenda, che è accreditato di 3-4 punti. Quindi, già solo pensando a questi due soggetti e a Forza Italia, che comunque rappresenta l’area liberale a tutti gli effetti, tu hai il 15% dalla sera alla mattina.

Ma il punto è la credibilità. E la credibilità ce l’hai se non sei troppo frammentato, perché se ci sono troppi soggetti, l’elettore sceglie un partito grande e affidabile, ed evita quelli piccoli. Il leader? Potrebbe essere Urbano Cairo, prima o poi avverrà la sua discesa in campo. Io parlo con Mara Carfagna, che secondo me oggi è il volto spendibile di Forza Italia perché è giovane, perché è preparata, perché ha un ruolo istituzionale e per come si pone, perché non vuole che Forza Italia diventi una succursale della Lega, e non crede nel populismo e nella demagogia. Si deve quindi cercare di aggregarsi tutti insieme e per riuscirci dovremo avere l’umiltà di capire che si deve rinunciare un po’ alla propria identità e metterla al servizio di un progetto più ampio di stampo liberale.”