UPERPOTERI: IN FRIULI UN PRESIDENTE-AMMINISTRATORE-DIRETTORE

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Certe cose sembrano appartenere al passato o alla letteratura (Checov, Pirandello, fate voi…). Poi scopri che qualcuno lo fa per davvero e pensa che nessuno se ne accorga. Parliamo del presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, di Forza Italia. Un caso che sta suscitando proteste, non soltanto a livello regionale.
Zanin è stato eletto quando era amministratore unico della Mtf, una società a partecipazione pubblica, di cui si era autonominato direttore. Aveva scritto una lettera a se stesso annunciando la nomina: “In relazione alle intese intercorse (!!) abbiamo il piacere di confermarle l’assunzione alle dipendenze della nostra azienda nella categoria dei Dirigenti”. Aveva deciso da solo il suo stipendio: 66 mila euro più incentivi.
Nel 2018 Zanin viene eletto nel Consiglio regionale friulano, di cui qualche mese dopo diventa presidente. Il cda di Mtf lo scorso settembre chiede indietro a Zanin quasi 400 mila euro perché quella autonomina è ritenuta irregolare. Per il presidente-amministratore-direttore invece è tutto regolare.
Sono stati chiesti accertamenti sui due incarichi, quello di direttore generale in una società partecipata da Enti Locali e quello di consigliere regionale. Si verifichi pure, ma non ci vuole molto a capire che qualcosa non va.

Sabrina Pignedoli