Ursula von der Leyen: “Sì a norme per l’Intelligenza artificiale”

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“Sono un’ottimista della tecnologia. Credo nella tecnologia come una forza per il bene. L’Unione europea deve essere capace di fare le sue scelte, basate sui propri valori, rispettando le proprie regole. Questo è quello che chiamo un’Europa tecnologicamente sovrana”, ha commentato il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione della presentazione della strategia digitale Ue. Creare un “vero mercato unico europeo” dei dati non personali per imprese, Governi e amministrazioni, con norme “eque e chiare” sull’accesso e l’uso dei dati e incentivi per l’interoperabilità e lo scambio transfrontaliero. Questo l’obiettivo annunciato dalla Commissione Ue nelle sue linee guida sul futuro dei dati industriali e del digitale, per il quale intende attrarre investimenti pari a 20 miliardi di euro all’anno nei prossimi 10 anni.

“Oggi stiamo presentando la nostra ambizione di modellare il futuro digitale dell’Europa. La strategia copre tutto, dalla sicurezza informatica alle infrastrutture critiche, dall’istruzione digitale alle competenze, dalla democrazia ai media. Voglio che l’Europa digitale rifletta il meglio dell’Europa: aperta, equa, diversificata, democratica e sicura di sé”, ha aggiunto Ursula von der Leyen, sottolineando l’importanza che i dati del settore pubblico, in particolare in campi come la sanità, siano “maggiormente disponibili” in tutta l’Ue” per “consentire il loro riutilizzo”. Spazi comuni di dati europei industriali e cloud affidabili ed efficienti saranno “chiave” per la lotta al cambiamento climatico, l’energia e le infrastrutture, ha spiegato. Non a caso, nel White Paper sull’AI, la Commissione Ue ha sottolineato che il riconoscimento facciale è tra i sistemi d’intelligenza artificiale ad alto rischio. Pertanto, “il suo uso è generalmente proibito” e ammesso “solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, soggetti a garanzie e basati sul diritto dell’Unione o nazionale”. Ecco perché l’esecutivo Ue intende avviare “un ampio dibattito su quali eventuali circostanze potrebbero giustificare tali eccezioni”.

Ciò non toglie che tutte le applicazioni d’intelligenza artificiale che arrivano sul mercato Ue siano benvenute, ma dovranno conformarsi al quadro normativo europeo, avverte Bruxelles. Per i sistemi a basso rischio, la Commissione prevede un sistema volontario di etichettatura e stabilisce, inoltre, che le autorità “dovrebbero essere in grado di testare e certificare i dati utilizzati dagli algoritmi, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare la non discriminazione”. “L’intelligenza artificiale non è buona o cattiva in sé: tutto dipende dal perché e dal come venga usata. Consentiamo il miglior uso possibile e controlliamo i rischi che l’intelligenza artificiale possa rappresentare per i nostri valori – nessun danno, nessuna discriminazione!”. Queste le parole conclusive di Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Ue con delega al digitale e alla concorrenza.