#USA: CHI VIVE NELLA CAPITALE NON PUÒ VOTARE PER IL CONGRESSO

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All’estero, e anche negli Stati Uniti, in pochi lo sanno, ma le 700.000 persone che vivono a Washington DC, la capitale, non possono votare e non hanno rappresentanza al Congresso.

Chi vive a Washington vota per il presidente e il vicepresidente assegnando 3 grandi elettori, ma non per il Congresso. Solo alla Camera dei Rappresentanti hanno un delegato non votante (come Puerto Rico).

Questo è dovuto al fatto che in quanto capitale federale, il Distretto di Columbia è un distretto federale speciale e non uno stato.

Ma non è sempre stato così. Dal 1790 al 1801 le persone che vivevano a DC potevano votare con la Virginia o il Maryland a seconda di quale parte del fiume Potomac risiedevano. Solo nel 1801 con l’Organic Act il Distretto di Columbia è diventato una zona separata.

Il Distretto di Columbia non ha neanche un autogoverno. Gli Stati hanno infatti un governatore, giudici e parlamenti. A DC invece si elegge solo il sindaco e il consiglio comunale. Il Congresso ha la giurisdizione su DC.

Recentemente la Camera dei Rappresentati, che è controllata dai Democratici, ha votato per ammettere DC nell’unione come il 51° stato. La proposta non viene neanche considerata dai Repubblicani.

Metà della popolazione di DC è infatti nera e incredibilmente liberal (Clinton prese il 91% nel 2016). Se diventasse uno Stato a tutti gli effetti eleggerebbe due persone al Senato garantendo ai Democratici due voti in più e il possibile controllo della camera alta.

Appena prima del voto della Camera, Tom Cotton, un senatore Repubblicano dell’Arkansas, ha detto che si trattava di una “presa di potere” da parte dei politici Democratici per “manipolare le regole della nostra democrazia e cerca di dargli un potere permanente”.

Alcuni esperti pensano che sia possibile ripristinare i diritti di voto revocati nel 1801 facendo votare i residenti nel Maryland. Altri ritengono che invece servirebbe comunque un emendamento costituzionale per dare rappresentanza a un territorio che non è uno Stato.

Il gruppo “51 per 51” lotta da anni per far sì che DC venga ammesso come Stato. Molti dei sostenitori hanno adottato lo slogan della rivoluzione americana contro i britannici “no taxation without representation”.