Non è solo lo slogan scelto quest’anno per raccontare la Giornata mondiale dedicata alla salute cardiaca
ma è anche un invito ad agire, a prendersi cura di sé, a recuperare quanto è stato lasciato indietro.
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte a livello mondiale, ma sono in gran parte prevenibili. Restiamo dunque connessi a ciò che è di fondamentale importanza per il benessere del nostro cuore: la prevenzione. Prevenzione primaria, innanzitutto, partendo dall’adozione di un corretto stile di vita che consenta di limitare i fattori che aumentano l’esposizione al rischio. Bisogna inoltre recuperare le mancate attività di screening e le visite rimandate a causa dall’emergenza sanitaria.
Lo scorso anno, una delle specialità chirurgiche più colpite in termini di prestazioni perse è stata proprio quella cardiovascolare, con un calo di oltre il 70% degli esami diagnostici e del 20% degli impianti di defibrillatori, pacemaker e degli interventi chirurgici maggiori. Numeri importanti, che testimoniano l’urgenza di adottare un piano straordinario di recupero di tutte le attività, con il pieno coinvolgimento dell’intero SSN.
#WorldHeartDay
