VA SOSPESO IL PATTO DI STABILITÀ E MODELLO GENOVA PER LE OPERE

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Viceministra all’Economia Laura Castelli in considerazione dell’aggravarsi della crisi legata al coronavirus chiederete all’Europa maggiore flessibilità rispetto ai 3,6 miliardi di cui si sta parlando in questi giorni?
«Credo sia necessario alzare il più possibile l’asticella anche in considerazione del fatto che l’Italia ha registrato un deficit più basso del previsto».
Pensate quindi di arrivare a 5 miliardi?
«Probabile che si possa arrivare a questa cifra. In queste settimane ci sarà una discussione a livello europeo per far fronte alla crisi del coronavirus che sta investendo anche Francia e Germania. L’obiettivo comune è quello di avere spazi di manovra economici più ampi, vista la straordinarietà della situazione».
Fino a che punto potrebbe estendersi la flessibilità?
«L’Europa si deve accordare per far fronte a una epidemia che rischia di provocare gravissimi danni economici, l’Italia sta facendo da capofila. Tra le ipotesi in campo ci potrebbe essere anche quella della sospensione a tempo del patto di stabilità».
Ne parlerà con Gualtieri?
«Ci confrontiamo continuamente, su questa situazione e su tutto il resto. Ne dobbiamo parlare bene a livello europeo, perché tutti sono consapevoli della complessità della situazione».
Che misure avete allo studio per affrontare l’emergenza?
«Intanto stiamo lavorando ad una misura straordinaria per aiutare mamme e papà che resteranno a casa, per accudire i figli che non vanno a scuola. Potremmo stanziare risorse fino a un miliardo. Tutto dipenderà da quanto tempo rimarranno chiuse le scuole. Di certo intendiamo aiutare le famiglie e salvaguardare la salute pubblica».
Le altre risorse dove verranno destinate?
«Pensiamo di incrementare i fondi per la sanità per aumentare i posti letto e il personale medico. Vanno recuperati dieci anni di riduzioni di spese. Nel prossimo decreto daremo anche più fondi alla protezione civile».
E per le imprese cosa farete?
«La cassa integrazione sarà estesa a tutta Italia e quella in deroga varrà ampliata anche per chi ha meno di sei dipendenti. Sulle imprese l’obiettivo è quello di lasciargli la maggiore liquidità possibile».
Ma cosa pensate di fare per rilancia un’economia già indebolita da un ciclo economico stagnante?
«Vogliamo sbloccare 110 miliardi, attribuendo agli amministratori delegati di Anas e Rfi il ruolo di commissari straordinari. In questo modo le due stazioni appaltanti potranno ridurre i tempi e realizzare velocemente i cantieri sul modello Genova. Che è l’esempio, a cui stiamo lavorando con il Vice Ministro Giancarlo Cancelleri, da seguire indicato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che può essere utile per creare occupazione e colmare il gap infrastrutturale del Paese» .
Ma dovrete così abolire il codice degli appalti?
«Per rifare il Ponte di Genova non abbiamo abolito il codice degli appalti. Serve una norma speciale per rilanciare le opere pubblicare, tanto più in un momento di grave crisi come questa. Anche i Presidenti delle Regioni potranno rivestire il ruolo di commissari per aprire i cantieri. In questo modo cercheremo di dare una spallata alla recessione. Ma oltre alle opere pubbliche nel prossimo decreto rafforzeremo le misure per il credito di imposta e per aiutare le imprese a non chiudere».
MoVimento 5 Stelle