#Vaccino covid, Bassetti: “No a obbligo. Richiamo una volta l’anno”

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“L’obbligo vaccinale è difficile imporlo a tutta la popolazione, dobbiamo trovare strumenti diversi”

Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Gli anglosassoni, per esempio, in passato hanno stabilito per malattie come il morbillo che chi se lo prendeva e non era vaccinato si pagava il ricovero. Questo – dice Bassetti – è evidentemente qualcosa a cui si potrà arrivare più avanti”. “Intanto iniziamo a fare moral suasion anche perché – sottolinea l’infettivologo – io penso che su 100 che dicono di non essere a favore del vaccino, di no-vax duri e puri ce n’è meno di un 10%. Gli altri sono vaccino-scettici o vaccino-esitanti e, secondo me, con i dati che abbiamo e parlando li convinci.

Quindi dobbiamo fare davvero attività porta a porta, call to call. E sarebbe importante – rilancia Bassetti – fare una capillare campagna di comunicazione su questo che finora non abbiamo fatto. Il ministero dovrebbe occuparsene. Dovrebbero essere fatti – conclude – degli investimenti pesanti su tutti i mezzi di comunicazione: giornali, radio, televisioni, social e tutto quello che è possibile per poter raggiungere le persone”. “La terza dose? Io non la chiamerei così, ma richiamo a distanza di un anno, che faremo tutti una volta l’anno”, aggiunge. “E’ verosimile pensare che gli anticorpi da vaccino durino un anno e quindi è probabile che chi come me ha fatto la prima dose a dicembre farà la dose di richiamo entro il prossimo dicembre”.

“Forse si potrà anticipare di un mese e lo vedremo ma – sottolinea l’infettivologo – sicuramente non vale il concetto di richiamo a 6 mesi. Su questo già sappiamo che chi ha fatto la vaccinazione tra i primi a dicembre, è ancora pieno di anticorpi e sono praticamente passati sei mesi”. Quanto al test sierologico per valutare la necessità del richiamo caso per caso Bassetti chiarisce: “C’è uno studio in corso e si valuterà in base ai dati delle persone vaccinate all’interno dello studio clinico che è servito per la registrazione del vaccino. Quelle persone che hanno partecipato alla sperimentazione – spiega – faranno i controlli e ci diranno se e quando ci sarà bisogno di fare un’eventuale terza dose. Io per adesso – ammonisce Bassetti – penserei alle prime e alle seconde dosi più che alle terze. Andiamo per gradi ed evitiamo di mettere il carro davanti ai buoi”.