“Viaggiano in treno fino a Napoli i test lombardi. Fino a 10 giorni per l’esito”

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Fontana e la sua Giunta dimosttano ogni giorno di essere sempre più nel caos.

“Il motivo per cui il sistema dei tamponi si è impallato di nuovo è semplice: non hanno voluto comprare macchine per processare i tamponi negli ospedali perché dicevano che sarebbe stato costoso, e invece preferiscono inviarli in treno a Napoli ogni giorno”. Così spiega un medico al fatto quotidiano.

Si proprio così. Noi lo diciamo da aprile. Abbiamo fatto proposte, scritto lettere, fatto mozioni, ma abbiamo trovato un muro di arroganza e supponenza. Un consiglio regionale sordo e inerte.

Chiedavamo più laboratori di diagnosi , assunzione e stabilizzazione di personale qualificato e acquisto di macchinari performante per consentire una maggiore capacità di elaborazione dei tamponi.

Ad Aprile, non ieri.
2 settimane fa abbiamo provato a lanciare un ulteriore grido d’allarme.
Ignorato. Come al solito, come sempre.
Ignorato da una classe dirigente lombarda, tronfia, pronta a deridere e politicozzare ogni cosa.
Hanno “giocato” con i test rapidi sulla pelle dei cittadini, minaccia querele, puntano il dito in faccia per intimoriti e nascondere le loro incapacità.

Questo il risultato della Gestione feudale della sanità Lombarda.

I tamponi dell’ats Insubria (Como e Varese) vengono processati a Casalnuovo (Napoli), a 800 chilometri di distanza.
Il principale Laboratorio del gruppo Ames è stato recentemente perquisito dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Procura partenopea sulla gestione degli appalti affidati dalla Regione Campania durante la pandemia.
Il direttore è indagato per concorso in turbativa d’asta insieme al direttore dell’Istituto zooprofilattico di Portici (Napoli).

A fine giugno Regione ha affidato una maxi commessa da 72 milioni di euro alla Ames per analizzare 20mila tamponi rinofaringei al giorno.
Per ogni tampone analizzato la spesa é di 29,4 euro.

La convenzione sarebbe dovuta durare 2 mesi e poteva al massimo essere prorogata fino al 15 ottobre.
Poi “in teoria” Regione avrebbe dovuto essere autosufficiente. Ma non è andata così.

L’azienda sanitaria pubblica locale pagherà quindi al gruppo privato campano altri 2.199.954 euro per analizzare 74.600 tamponi. Fino a quando? Non si sa: la scadenza dell’appalto non è nemmeno prevista..

Nicola Di Marco