Violenza sulle donne, Governo Meloni: reddito di libertà per 3mila vittime

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Il primo Governo italiano della storia ad essere presieduto da una donna, si è posto fin da subito al fianco delle donne

Non poteva essere altrimenti: ma lo fa non certo con un approccio dottrinale, ma al contrario con un modus operandi concreto e pragmatico, che mira innanzitutto a prevenire le violenze domestiche, ma anche ad aiutare la vittima in un percorso di reinserimento nella società.

È attestato, infatti, che sono ancora troppe le donne che, probabilmente a causa di un timore reverenziale nei confronti degli autori delle violenze, dopo aver superato l’ostacolo più grande, denunciare, scelgono di non proseguire nei suddetti percorsi, tralasciando gli aiuti che lo Stato e il hanno predisposto in loro favore.

Aiuti più volte rivendicati dal presidente del Consiglio Giorgia , come accaduto in occasione della festa della donna, lo scorso 8 marzo: “Grazie al supporto di politiche concrete messe in atto dal nostro Governo, abbiamo promosso l’occupazione femminile, i cui risultati – certificati dai dati Istat – ci rendono particolarmente fieri”.

Il balzo dell’occupazione femminile, in effetti, è stato notevole: le donne attualmente occupate superano quota dieci milioni, un primato assoluto raggiunto dall’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia. “Tuttavia – ha aggiunto – non possiamo fermarci qui.

Siamo consapevoli che ci sono ancora sfide da affrontare e continueremo a lavorare con determinazione per garantire alle donne un futuro migliore in cui possano realizzare pienamente il loro potenziale, senza dover scegliere tra vita e lavoro”.

Reddito di libertà e sgravi per le vittime di violenza

Tra le misure più concrete messe in campo dal Governo Meloni, un posto di è senz’altro occupato dal reddito di libertà, un contributo economico per le donne vittime di violenza per favorire la loro indipendenza economica e il reinserimento, per quelle che versano in condizioni di povertà, all’interno della società.

Il sussidio corrisponde a 400 euro mensili, ha durata annuale ed è stato riconosciuto, per ora, a quasi 3mila donne vittime di violenza. Già prevista nel 2020, il Governo Meloni può vantare il fatto di aver reso strutturale la misura, finanziandola a regime nella legge di Bilancio 2024.

Non importa se italiane, cittadine comunitarie o extracomunitarie con permesso di soggiorno, oppure se con figli o meno: i requisiti per accedere al sussidio è versare in condizioni di vulnerabilità e difficoltà economica e aver attraversato il percorso di riabilitazione nei centri anti-violenza.

Sarà infatti necessaria la dichiarazione del responsabile del Cav per fare domanda. E ricevere il sussidio permetterà di accedere a un’altra importante misura, che aiuterà ancora di più l’inserimento della vittima nel mondo del lavoro: uno sgravio contributivo, introdotto dall’ultima finanziaria varata dal governo Meloni, per i datori di lavoro privati che assumono disoccupate vittime di violenza.

La cifra massima prevista è di 8mila euro l’anno e ha durata variabile a seconda del tipo di contratto: 12 mesi per i contratti a tempo determinato, 18 mesi per la stabilizzazione di un contratto a termine, 24 mesi per contratti a tempo indeterminato. Uno stanziamento, previsto dal Governo, di 12,5 milioni di euro fino al 2028.

Fratelli d’Italia e la “sfida culturale” vinta da Giorgia Meloni

Certamente si tratta non solo di un sussidio ragionato, di un tipo di assistenzialismo ben diverso da quello ideato dai precedenti governi con il Reddito di Cittadinanza: da un lato, si pagava per stare a casa, dall’altro si aiuta per uscire di casa, per ritrovare una vita normale.

Ma non si tratta di certo dell’unica misura prevista dal Governo Meloni: si aggiunge infatti a una già lunga lista di provvedimenti in favore delle donne, come gli sgravi per chi assume madri lavoratrici, il bonus per le mamme, l’incremento del fondo per l’imprenditoria femminile e, in favore della e della genitorialità, l’aumento degli assegni unici.

Ed è dunque giusto quanto dichiarato da Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d’Italia, durante la presentazione dell’iniziativa di Fratelli d’Italia in favore delle donne lo scorso marzo: “Un partito in cui una donna raggiunge ciò che ha raggiunto Giorgia Meloni, non per le quote rosa ma perché si è dimostrata la più brava di tutti, è un partito che ha già vinto quella sfida culturale”.

fonte: lavocedelpatriota