Virus Cina, Confagricoltura denuncia: “Piante e fiori fermati alle frontiere”

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GENOVA – Allarme e esasperazione tra i florovivaisti in Liguria. Il primo grande distretto produttivo italiano di piante aromatiche, in vaso, fiori recisi e fronde è sul piede di guerra perché i loro prodotti vengono disdetti e rifiutati alle frontiere all’esportazione o messi in quarantena con interpretazioni restrittive di alcune dogane, con la motivazione che in Italia c’è l’epidemia di Coronavirus.

“Il comparto florovivaistico era in buona salute con trend di esportazione in crescita. Evidentemente il successo del Made in Italy di qualità, anche in questo settore, dà fastidio e c’è chi gioca scorrettamente. I nostri produttori sono ingiustamente minacciati nei loro interessi economici, rischiano il tracollo delle loro imprese e minacciano proteste alle frontiere con la Francia. La situazione rischia di essere incandescente”, ha affermato il vicepresidente della Federazione dei florovivaisti di Confagricoltura e presidente di Confagricoltura Liguria Luca De Michelis.

“Ho apprezzato le prese di posizioni ferme del ministro Bellanova che ci auguriamo diventino di tutto il governo italiano. Ma ora bisogna intervenire con la dovuta fermezza a livello europeo e diplomatico contrastando chi infanga la reputazione del Made in Italy”, ha detto il presidente della Federazione nazionale del Florovivaismo di Confagricoltura Francesco Mati.