Doveva essere una delle famose guerre lampo, con l’operazione “Decisive Storm” nell’oramai lontano 2015, eppure…
Le guerre sono sbagliate TUTTE, e le prime vittime sono sempre i bambini: pensate a coloro in età prescolare, che non conoscono altra realtà se non il terrore della guerra, delle bombe, della devastazione. Secondo un rapporto di Save the Children, quasi la metà dei bambini soffre di disagi mentali a causa delle continue violenze, con il 70% di loro che ha vissuto almeno un attacco alla propria scuola.
Il dramma dei minori è solo una goccia nell’oceano del disagio causato da questa terribile guerra, di cui l’Occidente pare essersi dimenticato, oggi più che mai. Eppure stiamo parlando di un Paese al collasso, 4 milioni di sfollati e almeno 18.500 vittime civili. Numeri che continuano a crescere negli ultimi mesi, eppure gli aiuti stentano ad arrivare. Il piano umanitario per lo Yemen del 2021 è stato il più basso dal 2015, con solo il 30% di fondi dalla comunità internazionale a fronte di quanto richiesto dalle UN, mentre di quello del 2022 non vi è ancora traccia.
Una primo piccolo grande passo è stato fatto: Grazie alle risoluzioni a mia prima firma, l’Italia nel 2019 ha prima sospeso e poi revocato nel 2021 l’export di bombe e missili ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, paesi attivamente coinvolti nel conflitto in Yemen. Una decisione coraggiosa ed importante, per incentivare la pace ed il dialogo, piuttosto che la guerra e la morte.
Non esistono bombe gentili, come non possono esservi conflitti di serie A e di serie B. La PACE è l’unica via di uscita. Dobbiamo lavorare, ora più che mai, per un cessate il fuoco, passi in avanti nel tavolo dei negoziati, ed una ricostruzione delle terre martoriate.
Siamo ancora in tempo per cambiare direzione, facciamolo ora prima che sia troppo tardi!


