Zanda: partiti deboli, senza intesa con Draghi salta governo

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Se non ci fosse intesa tra Draghi e i partiti della sua maggioranza, il governo non avrebbe più ragione di esistere”. Lo afferma in una intervista a Repubblica Luigi Zanda, ex capogruppo del Pd al Senato, politico di lungo corso.

“A chi converrebbe per i prossimi 12 mesi, da qui alle elezioni, tirare a campare? Le scaramucce parlamentari non servono a Draghi, né al Parlamento, né ai partiti. Soprattutto sarebbe un dramma per l’Italia” e “nemmeno alla Lega conviene danneggiare l’Italia. Aggiungo che neppure conviene all’opposizione di Giorgia Meloni, che non a caso ci tiene a sottolineare di guidare un partito patriottico”.

Le 4 sconfitte sul Milleproroghe sono state un incidente? “L’incidente politico sul Milleproroghe non ha riguardato questioni marginali. Perciò è giusto che Draghi abbia voluto valutare la tenuta della sua maggioranza. Il punto politico-istituzionale riguarda il Parlamento” che, osserva Zanda, “ha spazi enormi d’iniziativa. Penso alle questioni oggetto dei quesiti referendari, che le Camere avrebbero dovuto e potuto già risolvere, all’infinito numero di proposte e disegni di legge di iniziativa parlamentare che giacciono nelle commissioni.

Ma se i provvedimenti sono del governo, approvati in Cdm dai ministri, è corretto che Draghi chieda ai partiti di essere rassicurato sulla coerenza tra l’azione di governo e la volontà della sua maggioranza”.