Zona euro, cresce disavanzo commerciale con aumento costi import

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A gennaio la bilancia commerciale della zona euro ha registrato un deficit per il terzo mese consecutivo, con un incremento dei prezzi dell’energia che ha portato a un marcato aumento del valore delle importazioni, già prima che l’invasione russa dell’Ucraina provocasse ulteriori impennate dei prezzi.

L’ufficio statistico dell’Unione europea, Eurostat, ha reso noto che il disavanzo commerciale dei 19 paesi che condividono l’euro si è attestato a 27,2 miliardi di euro, contro il surplus di 10,7 miliardi registrato nel gennaio 2021.

I pagamenti per le importazioni sono balzati del 44,3% su anno, mentre i ricavi dalle esportazioni sono saliti del 18,9%.

Si tratta del terzo mese consecutivo di deficit commerciale e di una contrazione più marcata rispetto ai due mesi precedenti.

I dati relativi all’intera Unione europea hanno mostrato a gennaio un aumento di oltre il doppio dei prezzi delle importazioni dei prodotti energetici, rispetto a un anno fa, con importanti aumenti anche per quanto riguarda le importazioni di altre materie prime, prodotti chimici e macchinari.

Il disavanzo commerciale con la Russia, principale fornitore di energia, è più che raddoppiato a 11,9 miliardi di euro e quello con la Norvegia è salito da appena 0,1 miliardi di euro registrati a gennaio 2021, a 5,8 miliardi di euro. Il deficit è inoltre quasi raddoppiato con la Cina a quasi 34 miliardi di euro e si è ampliato con India e Corea del Sud.