5 MAGGIO 1821-2021: MANZONI E NAPOLEONE NELLE “STANZE ITALIANE”

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A duecento anni dalla scomparsa del generale francese, si apre la “Biblioteca” della piattaforma dell’Istituto Italiano di Cultura di New York stanzeitaliane.it con l’italianista Luca Badini Confalonieri, il pianista Costantino Mastroprimiano e le tastiere storiche del siciliano Ugo Casiglia

 – 5 maggio – alle 21 “Premiere” del concerto di Costantino Mastroprimiano

registrato nell’atelier di Ugo Casiglia a Cinisi (Palermo)

Dal 5 maggio su www.stanzeitaliane.it

Si apre un nuovo spazio, la “Biblioteca”, nelle Stanze italiane, la nuova piattaforma web ideata dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York Fabio Finotti, a poche settimane dall’insediamento nella prestigiosa sede su Park Avenue. L’occasione è data dai duecento anni dalla morte di Napoleone, il 5 maggio 1821 e dall’anniversario della famosa ode scritta nel luglio dello stesso anno da Alessandro Manzoni.

Il primo pannello della Biblioteca – illustrata con uno scatto fotografico della Biblioteca di Casa Leopardi a Recanati nelle Marche, gentilmente concessa dalla famiglia – sarà quindi dedicato a questa ricorrenza con i primi tre contributi inediti che saranno pubblicati il 5 maggio.

Ci sarà anche un pezzettino di Sicilia: alla riflessione sull’aspetto storico e letterario curato da Luca Badini Confalonieri, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Torino e studioso di Manzoni (ha curato l’edizione critica dei Promessi Sposi nel 2006) si affianca un approfondimento legato al rapporto fra Napoleone e il mondo musicale. Il pianista Costantino Mastroprimiano e il cembalaro Ugo Casiglia, introdurranno all’arte del recupero e restauro delle tastiere storiche su cui vengono eseguiti repertori coevi.

Alle 21 (ora italiana, saranno le 15 di New York) Costantino Mastroprimiano sarà il protagonista di un concerto sempre su stanzeitaliane.it, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’Istituto Italiano di Cultura di New York: brani di epoca napoleonica nasceranno da due tastiere di età napoleonica conservate nell’atelier di Ugo Casiglia a Cinisi (Palermo): si tratta di un fortepiano Schanz (Vienna c1825) e un fortepiano Brodman (Vienna c1805).

La parabola storica di Napoleone Bonaparte coincide quasi per intero con quella di Ludwig van Beethoven che, da convinto sostenitore degli ideali rivoluzionari, ne fu dapprima ammiratore per poi seguirne criticamente la deriva autoritaria. Gli anni e i contesti dell’uno e dell’altro – contraddistinti dal clima bellicoso e dagli incontri di culture prodotti a forza dal movimento di truppe lungo l’Europa – hanno prodotto un repertorio esteso e complesso tanto nel teatro d’opera (da Gluck a Rossini) quanto nella musica sinfonica e da camera (Clementi, Hummel, Beethoven e tanti altri). Il pianoforte – la cui storia costruttiva vede in quei decenni avvicendarsi e affiancarsi numerose varianti di foggia e caratteristiche sonore assai diverse – fu lo strumento preferito tanto della vita concertistica, quando dell’intrattenimento salottiero, rispondendo ai gusti della borghesia in ascesa come ai circoli vicini a Bonaparte, prendendo spunto dalle melodie favorite di opere celebri, dalla memoria delle battaglie campali e dei canti francesi, inglesi, austriaci e tedeschi che s’incrociavano al fronte. In questo periodo pesca il programma scelto ed eseguito da Costantino Mastroprimiano; brani di Paisiello e Beethoven ispirati a melodie celebri nel teatro di allora; poi Riotte e nuovamente Beethoven che riecheggiano al pianoforte episodi guerreschi (come la battaglia di Lipsia e la vittoria del duca di Wellington sulle truppe napoleoniche) le cui sonorità sono destinate a perdersi con la meccanica del pianoforte moderno ma riemergono in tutte le loro idiomatiche inflessioni sulle tastiere storiche.

www.stanzeitaliane.it