GRAZIE ALLO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI E’ FACILE “PAREGGIARE I CONTI” CON LE DIPENDENTI MADRI

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Oggi sul Fatto Quotidiano una lettrice scrive una lettera alla Lucarelli, raccontando una storia agghiacciante

La donna racconta di essere stata assunta in un’azienda non meglio specificata qualche anno fa, dopo essere stata apprezzata dal datore di lavoro per una sostituzione maternità. Appena firmato il tempo indeterminato, sono subito iniziate le battutine, tipo: “ora ti sposi… basta che non fai subito un figlio…!”. La donna, non più giovanissima però ha deciso giustamente di provare ad avere un bambino ed è rimasta incinta in pochi mesi. All’inizio però, come è consentito dalla legge, non ha comunicato lo stato interessante perché entro il terzo mese sono frequenti gli aborti spontanei. Infatti ha quasi subito avuto un distacco di placenta che l’ha costretta a letto 10 giorni senza sapere se il bambino ce l’avrebbe fatta perché il battito ancora non si sentiva. In quei 10 giorni la donna ha detto una bugia in ufficio ed era suo diritto: non voleva condividere un’esperienza così personale.

Al termine dei 10 giorni ha scoperto che il bambino era vivo ma la sua gravidanza era a rischio così ha dovuto comunicare il suo stato e restare a letto per l’intero primo trimestre. Al suo rientro in ufficio, l’inferno: isolata dai colleghi, maltrattata pubblicamente dal suo datore di lavoro e messe in atto nei suoi confronti le classiche strategie di mobbing, la donna ha tuttavia stretto i denti perché voleva lavorare. Fino a quando, il 30 giugno, con lo sblocco dei licenziamenti, si è vista recapitare la lettera di licenziamento per “riassetto organizzativo”.

Questi sono i primi amari frutti dello sblocco e si sapeva che sarebbe andata così. Perdere il lavoro è sempre una grande ingiustizia che spesso viene vissuta con angoscia e senso di impotenza. Figuriamoci adesso, dopo la batosta della pandemia. Però questo caso è ancora più grave perché questo è un licenziamento che colpevolizza una donna perche vuole divenire madre!! Lo Stato deve garantire il supporto ed il Movimento farà di tutto per sostenere il lavoro e la maternità.

Mauro Coltorti