Gioisce la Sardegna, si congratula l’intera Italia pongistica. Scardinare una delle tante fortezze mitteleuropee poteva rappresentare una chimera fino ad un paio di anni fa.
Poi è arrivato “un’intrusa mediterranea” che ha scompaginato le carte regalando un po’ di gloria alla rinomata isola del Tirreno. Dopo essere state estromesse in semifinale lo scorso anno, le ragazze del club cagliaritano Quattro Mori hanno ritentato con successo la rincorsa allo scettro della ETTU Europe Cup women, agguantato con una secca vittoria sul campo dell’SH ITB Budaörsi Sport Club (Ungheria), già battuta sia all’andata e sia nei due incontri dell’inverno 2022 che decretarono lo storico raggiungimento di una semifinale europea del club presieduto da Mario Gabba.
In quella circostanza ebbero la meglio le portacolori della francese ALCL TT Grand-Quevilly, le stesse che quest’anno, sempre in semifinale, hanno dovuto cedere il passo alla strapotenza mora allenata da Stefano Curcio (vedere intervista in basso) e caratterizzata dalle straordinarie prestazioni di Tania Plaian, Andreea Dragoman e Offiong Edem.
La stagione attuale era cominciata con un’altra prima assoluta, l’esordio in Champions League Women dove, nonostante l’eliminazione, è stato lasciato il segno vincendo a casa del TTC Berlin eastside. “Retrocesse” in Europe Cup si sono subito immedesimate nella nuova/vecchia contesa, passando i quarti di finale nel derby italiano con l’ASV Südtirol. Il resto è noto, con un successo strepitoso mai visto in Sardegna, accompagnato anche dall’incredibile retrocessione subita nel frattempo in A1 femminile.
L’inedita conquista europea inorgoglisce anche il comitato regionale Fitet, a riprova che in questa regione si sta facendo un gran bene e i risultati eclatanti costantemente affiorano: “I complimenti al Quattro Mori Cagliari sono doverosi – dice il presidente Simone Carrucciu – innanzi tutto per l’aver saputo individuare un mix di atlete brave anche ad amalgamarsi nel miglior modo possibile; e questo è un aspetto di non poco conto. Un grande plauso alla va alla società, ai tecnici e ai dirigenti, per questo eccezionale risultato. La speranza è che si possa continuare a seminare scompiglio nel vecchio continente come già da tempo Quattro Mori e altre formazioni sarde stanno facendo con passione e impegno”.
STEFANO CURCIO: “MI PIACEREBBE PARTECIPARE ALLE OLIMPIADI”
Classe 1990, il tecnico cagliaritano Stefano Curcio ha ancora tanti margini di miglioramento davanti a sé. Intanto si gode questa coppa che rappresenta un ottimo biglietto da visita per il futuro.
Siete riuscite ad imbrigliare un’avversaria molto forte sia all’andata, sia al ritorno: cosa ha fatto secondo te la differenza?
La nostra squadra annovera due giocatrici tra le più forti della competizione e una numero 3 che comunque sa il fatto suo e può dare filo da torcere a chiunque. La finale l’abbiamo preparata nei minimi dettagli, conoscevamo bene le avversarie e siamo riusciti a seguire la linea tattica adottata, sia all’andata, sia al ritorno, ed è andata bene.
La stagione era cominciata in Champions
Là siamo state un pochino sfortunate nel sorteggio perché abbiamo beccato la squadra di Berlino, n. 1 del ranking e l’UCAM Cartagena T.M, la vincitrice uscente dell’Europe Cup e che si è rinforzata con la n. 25 del mondo Zhang. Nonostante fossero due squadroni importanti, siamo riusciti a vincere in Germania e poi abbiamo fatto sudare anche il team spagnolo: sono state due gare perse ma tiratissime sia all’andata, sia al ritorno.
Poi in Europe Cup avete sbaragliato i campi
Siamo stati molto bravi, disputando una bellissima competizione. Probabilmente il prossimo anno saremo tra le prime 8 squadre del ranking europeo e automaticamente teste di serie in Champions. In quel caso si giocherebbe in un girone sulla carta più facile. Arrivare ai quarti di finale della massima competizione continentale sarebbe una grande soddisfazione.
Primi in Europa, ultimi in A1 femminile, come si spiega?
La stagione è stata indubbiamente strana. In A1 avremmo potuto avere una squadra molto competitiva ma purtroppo c’è stato un comportamento deplorevole e poco rispettoso da parte di Jamila Laurenti che ci ha lasciati in mezzo ad una strada a tre giorni dall’inizio del campionato dando delle giustificazioni che a noi son sembrate irreali.
Dovevate trovare un rimedio a tutti i costi
A quel punto ci siamo affidati a Rossana Ferciug; non finiremo mai di ringraziarla per la sua disponibilità nonostante un grave infortunio subito pochi mesi prima che cominciasse il campionato. In ogni partita ha dato quello che poteva. Abbiamo lottato fino alla fine, pur sapendo che non sarebbe stato semplice giocare in queste condizioni. Siamo retrocessi, evidentemente doveva andare così, fortunatamente la nostra A2 ha superato i play off e ci ritroviamo ancora nella massima serie. Comunque scambierei volentieri questa retrocessione con la vittoria in coppa.
Come ha reagito a questo successo il presidente Mario Gabba?
È al settimo cielo, ho visto i suoi occhi brillare, merita questa vittoria. Ha dato e dà ancora tutto sé stesso a questo sport e a questa squadra. Abbiamo vinto anche per lui.
Altri sfizi da toglierti?
Non ho mai nascosto che il mio sogno è andare alle Olimpiadi. Non ce l’ho fatta da atleta ma metterò tutto me stesso per provarci come tecnico. Vorrei accompagnare gli atleti che alleno il più in alto possibile. Spero un giorno di poter festeggiare anche una Champions League, uno scudetto, sarebbe veramente fantastico.
Sei ancora molto giovane, hai molte carte da giocare
Chissà se un giorno avrò la fortuna di allenare una squadra della Nazionale. Devo ancora imparare tantissimo; lo faccio osservando i colleghi, i miei atleti. E poi leggo, studio, mi informo, vado in palestra, provo, riprovo, cerco di cambiare metodo. Vediamo dove porteranno le mie capacità, non voglio pormi limiti, sogno in grande per diventare un grande tecnico, darò il cento per cento per non avere rimorsi.



