DA QUEST’ANNO STOP AGLI SCONTI “FARLOCCHI”, SCATTA OBBLIGO DI INDICARE PREZZO PRATICATO NEGLI ULTIMI 30 GIORNI. PER CHI SGARRA SANZIONI FINO A 3.098 EURO
Il maltempo che ha imperversato sul nostro paese nelle scorse settimane, e la forte ripresa del turismo nelle città italiane, daranno un impulso positivo ai saldi estivi 2023, anche se sulla spesa dei consumatori incombe il caro-prezzi che potrebbe ridurre il budget procapite da dedicare agli sconti di fine stagione. Lo afferma il Codacons in occasione dell’avvio della stagione dei saldi che scatterà in tutta Italia da domani 6 luglio.
Il maltempo che tra aprile e la prima metà di giugno si è riversato sulla nostra penisola ha rivoluzionato le scelte dei cittadini nel comparto abbigliamento e calzature, portando gli italiani a rimandare gli acquisti in attesa dell’arrivo della bella stagione, acquisti che almeno in parte saranno effettuati ora in occasione degli sconti – spiega il Codacons – A salvare il commercio, però, saranno soprattutto gli stranieri: la massiccia ripresa del turismo nel nostro paese e le presenze di visitatori nelle principali città italiane, alimenteranno il business dei saldi, specie nei centri storici, negli outlet e presso le boutique d’alta moda. Tuttavia – avvisa l’associazione – l’inflazione alle stelle e l’emergenza prezzi che investe il nostro paese rischiano di influire sui budget di spesa che i consumatori italiani dedicheranno ai saldi, portando ad una maggiore prudenza durante gli acquisti.
L’associazione ricorda infine come i saldi estivi 2023 partiranno con le nuove regole sui prezzi imposti da una direttiva Ue, e l’obbligo dei commercianti di indicare il prezzo praticato nei 30 giorni antecedenti l’avvio degli sconti, in modo da impedire saldi “farlocchi”: i negozianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro.
Come ogni anno, infine, il Codacons mette in guardia i consumatori da possibili fregature, e diffonde i consigli utili per fare acquisti in sicurezza durante i saldi:
1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) Girate. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.
4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova
6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9) Pagamenti. Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.


