Abbiamo solo 10 giorni per evitare una scelta drammaticamente sbagliata

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C’è infatti un codicillo che prevede il tacito rinnovo degli accordi con la Libia a meno che non vengano disdetti entro il 2 novembre.

Per chi li ha sottoscritti (governo Gentiloni) sono una cornice necessaria a ogni intervento.
Per me sono una vergogna.

Con quegli accordi noi sostanzialmente affidiamo alla Libia il ruolo di contenere i flussi migratori. Ma dalla Libia non esigiamo il rispetto dei diritti umani.

Per capirci. Siccome se una nave italiana salva dei migranti nel Mediterraneo, non può riportarli in Libia in quanto è vietato riportare migranti in paesi che non garantiscono il rispetto dei diritti umani, per aggirare il problema noi finanziamo la Libia e la sua guardia costiera perché lo facciano al posto nostro.

Una squallida e insopportabile ipocrisia. Che ha prodotto una delle più drammatiche crisi umanitarie degli ultimi anni: lager, torture, stupri, omicidi.

Per non parlare di quello che potrebbe nascondersi dietro questi gli accordi e che diverse inchieste giornalistiche stanno facendo emergere: una presunta trattativa tra il nostro paese e i trafficanti di esseri umani.

Oggi la situazione è ancor più grave perché in Libia è in corso una guerra civile.
Ma noi niente, facciamo finta che il problema non esista. Quando invece è enorme e dipende anche da quegli accordi, peraltro mai discussi in parlamento.

Abbiamo 10 giorni per spiegare che quella cornice non solo non è affatto necessaria. Ma che è semplicemente indecente. E che va stracciata. E semmai ricostruita partendo dal tema principale, ovvero il rispetto dei diritti umani.