DEPURAZIONE DEL GARDA

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A seguito degli articoli apparsi sui quotidiani martedì 15 ottobre relativamente alle affermazioni fatte dai sindaci del Garda e da Acque Bresciane dove si ribadiva che il progetto non subirà nessun ripensamento e andrà avanti senza nessun <> e senza nessun <>, mi preme dire che se da una parte questo atteggiamento è inaccettabile, dall’altra è pure profondamente sbagliato nel merito.
Questo, a noi sindaci lungo l’asta del Chiese, potrebbe apparire più una prova di forza e di arroganza che una vera volontà di convergere ad una collaborazione al fine di trovare collegialmente una soluzione comune.
Non è accettabile che gli amministratori del Garda pensino solo a “spostare” il problema dai loro comuni a quelli di Gavardo e Montichiari, imponendo un progetto che sicuramente solo a loro fa comodo.
Per non parlare delle affermazioni del consigliere di Acque Bresciane Mauro Bocchio che afferma “Progetti alternativi non ne abbiamo visti …”
Come se fossero i comuni lungo il Chiese a dover presentare progetti alternativi spendendo soldi dei propri cittadini per difendersi da scelte imposte da altri.
Ricordo che fino a metà agosto nessuno aveva mai visto il progetto, reso noto solo dopo la pubblicazione da parte di ATO.
Garda Uno (di cui Bocchio è presidente) nel 2013 aveva ipotizzato sei scenari. Nel 2018 Acque Bresciane ne ha scelte quattro e le ha sottoposte all’Università di Brescia scartando la scelta di Peschiera-Lonato.
Sarà forse per questo che Bocchio, che per lungo tempo è stato sindaco di Lonato, spinge tranquillamente su Gavardo e Montichiari?
L’Università di Brescia nello studio commissionatogli da Acque Bresciane ha poi attribuito ai criteri per la pesatura dei vari aspetti considerati punteggi discrezionali.
Ne esce una valutazione soggettiva e non oggettiva dove pari importanza è stata attribuita all’aspetto ambientale come a quello economico o impiantistico.
Noi ad esempio riteniamo molto più importante la difesa dell’ambiente rispetto al costo impiantistico.
Spero ad un ripensamento degli amministratori del Garda sulle loro posizioni. Le imposizioni non sono mai piaciute a nessuno, tanto meno quando si fanno ragionamenti e si adottano scelte in casa altrui.