“Africa fuori controllo. Porti aperti favoriscono l’epidemia”

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Roma  – “La mia sensazione è che la situazione italiana sia già totalmente fuori controllo“. Questa l’opinione dello psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi in merito all’epidemia del virus cinese 2019-nCoV che nella giornata di ieri ha visto i primi due casi di infezione confermati a Roma.

In Cina, dove le morti sono 213 e i colpiti dal Coronavirus sono quasi 9600, “il quadro è drammatico. Le grandi città come Pechino e Shangai sono vuote, l’economia è in forte rallentamento, la gente vive asserragliata nelle case consumando soltanto cibo che gli viene consegnato da personale autorizzato dalle autorità locali”, spiega Meluzzi. “C’è un clima di pieno controllo militare nella regione da cui è partita l’epidemia. I cinesi stanno insomma prendendo la questione molto seriamente. Ma ormai i buoi sono scappati dal recinto“.
Il virus cinese in Africa?

Il professore vede con grande preoccupazione l’ipotesi della diffusione della malattia nel contenente africano: “Quando il virus arriverà in Africa, dove i Paesi non dispongono delle adeguate coperture sanitarie per fronteggiare l’epidemia, questa potrebbe propagarsi in modo potenzialmente catastrofico“. Si riferisce ai “sei milioni e mezzo di lavoratori cinesi” e alle “mille imprese in Africa, che creano un grande flusso di scambi con la Cina, in particolar modo con la zona industriale da cui ha avuto origine l’epidemia”, aggiunge. “Non oso immaginare che cosa potrebbe capitare in Africa”.
Vaso di Pandora

E l’Italia? “In Italia fino ad ora sono state prese delle misure bagatellari. Ancora oggi, nonostante il blocco dei voli per la Cina, sono arrivati gli ultimi 5 aerei dalla zona di massimo picco dell’epidemia, a Milano Malpensa e a Roma”. De resto è anche facile aggirare il cosiddetto blocco dei voli, “prendendo un volo da Pechino per Dubai, cambiare biglietto e poi dirigersi verso Roma e Milano. Direi che siamo ben lontani da una quarantena efficace“, è la conclusione di Meluzzi. “D’altra parte, con la politica delle frontiere e dei porti aperti e grazie all’accoglienza indiscriminata le possibilità di difesa dal contagio saranno minimali”, spiega. E conclude tranchant: “Il vaso di Pandora si è aperto. Quindi io sono ragionevolmente pessimista“.

Cristina Gauri                                                                                                                                          fonte  https://www.ilprimatonazionale.it