ALBANIA – KOSOVO, LA COOPERAZIONE CORRE IN TRENO

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I Primi Ministri di Tirana e di Pristina, Edi Rama e Albin Kurti, hanno riunito i rispettivi Esecutivi a Elbasan, in territorio albanese, per la settima riunione intergovernativa nella quale sono stati siglati ben tredici accordi di collaborazione di respiro multisensoriale

Non soltanto una semplificazione delle procedure amministrative e doganali, ma altresì una forte accelerazione sul terreno delle connessioni energetiche e infrastrutturali a beneficio della libera e fluida circolazione pendolare, turistica e commerciale. In questo contesto, nel corso della settima riunione intergovernativa tra Albania e Kosovo, celebrata a Elbasan dai rispettivi Premier Edi Rama e Albin Kurti, a svolgere un sicuro ruolo protagonista nei colloqui e nelle sottoscrizioni finali tra Ministri competenti, è stato il progetto per la realizzazione del collegamento ferroviario tra Durazzo e Pristina, ossia tra la città albanese, sede del porto più importante dei Balcani, e la capitale kosovara.

Attualmente sono in corso i lavori, affidati alla ditta italiana Inc di Torino, per la costruzione della strada ferrata di collegamento tra la stessa Durazzo, l’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” e la capitale albanese Tirana, infrastruttura che di fatto rappresenta il primo lotto della prospettata opera internazionale per la quale, come hanno dichiarato il Premier Rama e la sua Ministra delegata ai trasporti e all’energia, Belinda Balluku, saranno iniziati gli studi di fattibilità tra i due Stati contraenti.

Il summit binazionale ha assunto una molteplice valenza concreta e simbolica, in quanto è avvenuto alla vigilia della festa dell’indipendenza d’Albania in atto dal 1912, e ha avuto luogo quest’anno nella città di Elbasan, situata a trenta chilometri da Tirana simbolo di storiche contese tra Albanesi, turchi e serbi nonché culla della nascita dell’alfabeto latino per l’Albania.

Nel complesso, sono stati sottoscritti tredici accordi di cooperazione e collaborazione, che prevedono una semplificazione e unificazione delle procedure finalizzate al rilascio dei permessi di soggiorno e di lavoro temporanei, e tutta una serie di vantaggi doganali a beneficio delle popolazioni frontaliere di Albania e Kosovo, in totale 300.000 persone, le quali potranno liberamente utilizzare i valichi doganali senza più code ai posti di frontiera: uno straordinario volàno per la mobilità turistica, se si considera che ogni anno decine di migliaia di cittadini kosovari si recano in villeggiatura nelle località marittime albanesi, svolgendo numerose attività stagionali e ricreative.

Ulteriori intese fanno riferimento alle strategie di conservazione e gestione del vastissimo patrimonio storico culturale e architettonico di due Paesi dove molto alta è la concentrazione di siti dichiarati protetti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità; così come allo scambio di buone prassi scientifiche e promozionali in materia di agricoltura, per l’accorciamento delle filiere e l’efficiente e puntuale trasporto a destinazione dei prodotti agroalimentari in direzione dei rispettivi mercati interni e verso i mercati esterni di destinazione dell’export.

Uno specifico accordo regolerà la tutela dei cittadini di minore età non accompagnati.
La pattuizione raggiunta tra i due Premier Rama e Kurti prevede infine la costituzione di un segretariato di coordinamento con il compito di vigilare sullo stato di avanzamento attuativo delle determinazioni così raggiunte.

Il successo della riunione interistituzionale di Elbasan conferma la validità della politica diplomatica adottata da Edi Rama nel rapporto, storicamente complesso e articolato, tra gli Stati componenti la macroregione balcanica e occidentale: da una parte, la prosecuzione dei negoziati con la Serbia e con la Macedonia del Nord nel quadro della strategia “Open Balkans”, dall’altra la creazione di una corsia dedicata allo sviluppo dell’integrazione crescente con il mercato del Kosovo, evitando il rischio di nazionalismi e agendo secondo il principio di “due Stati, un Popolo”.