Alessandro Di Battista: “La dignità non ha prezzo!”

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Dunque il lobbista di se stesso, già lustratore di regali natiche saudite, nonché datore di lavoro del guru di Obama (non so quante centinaia di migliaia di euro pagò per la comunicazione per il referendum del 2016, io spesi 400 euro tra caselli e benzina per il motorino)

Nonché fallito raccoglitore di firme contro il reddito di cittadinanza, prende un sacco di soldi per i suoi speech, la sua illustre attività di conferenziere. Come fosse Pericle. Detesta che qualche centinaio di euro finisca nelle tasche di chi non ha nulla (la stessa cosa che detesta Confindustria) però non disdegna che cifre spaventose gonfino le sue di tasche. Dal 2018 al 2020 ha guadagnato 2,6 milioni di euro grazie alla sua straordinaria arte oratoria capace di convincere chiunque tranne il 99,9% degli italiani.

Che popolo di ingrati e coglioni che siamo. Abbiamo in casa un redivivo Federico II di Svevia e lo lasciamo ai principi sauditi.

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato le entrate dello statista incompreso: 653.000 euro dalla società di Lucio Presta, manager dei vip; 147.000 euro dall’Algebris del grande Davide Serra; 48.000 euro dall’Associazione Spadolini; 507.000 euro dalla Celebrity Speakers, una società di global speaker del Regno Unito; 64.000 euro da una banca USA (ma questi conoscono Etruria?); 43.807 euro gli sono stati bonificati direttamente dal Ministero delle finanze dell’Arabia Saudita.

Per me questa roba dovrebbe essere illegale ma evidentemente sono sbagliato io. 39.930 euro arrivano dal Saudi commission For tourism Arabia Saudita; 29.000 euro da Chosun Ilbo, uno dei principali giornali coreani; 26.000 euro dal Luxembourg Forum e 25.385 euro dalla Julius Baer International, una banca svizzera. Il tutto per sentirlo parlare.

A questo punto conscio delle mie qualità oratorie, mi metto anch’io sul mercato. Sono disponibile a sonori, liberatori e gratuiti “vaffanculo”. A chi gli da tutti questi soldi per sentire le sue balle e soprattutto a quei 16,17 al massimo 18 italiani che ancora lo votano.

P.S. Quando rifiutai di fare il Ministro in un eventuale governo Conte TER con Renzi dentro dissi a chi me lo propose “con certa gente neppure un caffè”. E’ stata una delle decisioni più giuste della mia vita. Perché la dignità non ha prezzo!