Alitalia: Mulè, “Il governo le sta sparando alle spalle”

0
52

ROMA  – “Oggi in Aula va in scena un’accademica discussione generale su Alitalia che ha un solo punto certo: altri 400 milioni saranno bruciati nel nome non del salvataggio ma del mantenimento di una nuova trasfusione di risorse nei confronti della compagnia di bandiera. E’ molto grave. Non dobbiamo allacciare le cinture di sicurezza per una turbolenza, ma c’e’ un vero e proprio vuoto d’aria che corrisponde al vuoto pneumatico di un’iniziativa politica seria in capo a un impegno che gli italiani sono chiamati a sottoscrivere”. Lo ha detto Giorgio Mule’, deputato di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio durante la discussione generale sul decreto Alitalia. “Manca la rotta, manca la strada da seguire come abbiamo riscontrato anche in Commissione Trasporti ascoltando le parole del commissario straordinario nominato dal governo. Ricordo al premier Conte che parla di ‘lavorare per una seria opera di ristrutturazione’ che il tempo passato e’ tempo gia’ perso, cosi’ come i 900 milioni gia’ stanziati: non si scherza con i soldi degli italiani, con Alitalia e con i suoi dipendenti. Il governo continua a farsi beffa del Parlamento e dei cittadini, difatti con questo ennesimo ‘decreto Alitalia’ assistiamo ancora una volta all’uso strumentale della decretazione d’urgenza che non sana la vostra incompetenza e la vostra superficialita’. Vi manca il coraggio di dire con chiarezza dove volete portare Alitalia, il tutto sembra essere indirizzato verso la nazionalizzazione dell’azienda. Sulle criticita’ sollevate in quest’Aula si innesta infine un punto fondamentale: il Pd non vuole che Ferrovie sia della partita, evidenziando cosi’ l’ennesima frattura interna alla maggioranza. Non solo, a fronte di ulteriori 400 milioni erogati per consentire la cessione di Alitalia – prosegue – c’e’ altresi’ una situazione di totale assenza di soggetti che possano essere interessati all’acquisto. In conclusione, il testo in discussione alla Camera potrebbe essere definito come un ‘Falso in atto pubblico’, la data di scadenza (31 maggio 2020) non e’ la data in cui Alitalia sara’ ceduta a terzi e nessuno lo sapeva, ma sara’ l’ennesima boa dalla quale si dovra’ ripartire per iniziare ancora il processo di vendita che richiedera’ altre risorse agli italiani. Noi non volteremo le spalle ad Alitalia, ma questo governo sta sparando alle spalle di Alitalia”.